Renzi, poi Di Maio adesso Salvini, tre leader cresciuti a pane, televisione e social come mai prima (Berlusconi appartiene ad un’altra epoca mediale). Tutte e tre costruiscono il successo grazie ai new media, veloci e ultrarapidi. Renzi nel periodo 2012/2014 domina nel gradimento, onnipresente sui media e in testa ai sondaggi, infine assoluto vincitore delle europee. Poi il consenso declina, inversamente alla sua ingordigia mediatica. Di Maio smentisce la vecchia sobrietà antitelevisiva del Movimento con infinite presenze televisive che, grazie alla narrazione in negativo sul paese e agli errori dei governi Pd, gli regalano la vittoria del 4 marzo. Però...