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Offensiva populista. Il caso Bibbiano nella fossa dei leoni

Offensiva populista. Il caso Bibbiano nella fossa dei leoniStriscione di Casa Pound a Nettuno

Il ministro di Giustizia annuncia una «Squadra speciale per la protezione dei bambini». La Lega chiede di monitorare i Tg Rai

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 23 luglio 2019

E allora Bibbiano? La vicenda tanto terribile quanto ancora oscura della casa-famiglia di Bibbiano, che richiederebbe solo attonito e pudico silenzio fino a che la magistratura non sarà in grado di fare piena luce e di individuare colpe e responsabilità, è diventata per le destre e i populisti italiani un po’ come i Marò, con rispetto parlando. Insomma, una foglia di fico che tutto copre.

«QUELLO CHE È SUCCESSO a Bibbiano non deve accadere mai più», ha giurato Alfonso Bonafede anche se di preciso nemmeno lui saprebbe dire quel che è successo, chi ha fatto cosa e perché, visto che le indagini sono ancora in corso. Però ha già la soluzione in tasca, o comunque, in ogni caso, l’annuncio pronto: presto, assicura il Guardasigilli, firmerà l’atto istitutivo di una «Squadra speciale di giustizia per la protezione dei bambini» che dovrà «avere il monitoraggio costante e serratissimo di tutto il percorso dei bambini affidati». Chissà perché qualche ingenuo poteva credere che già fosse così.

Della vicenda, a dire il vero, si sa solo che un mese fa sono state arrestate 18 persone, tra medici, assistenti sociali, politici e lo stesso sindaco, Andrea Carletti, che è accusato di abuso d’ufficio e falso ideologico, è stato sospeso dalle sue funzioni in virtù della Legge Severino e si è autosospeso dal Pd «per ragioni di opportunità». Una di quelle persone arrestate, però, lo psicologo Claudio Foti, dopo tre settimane ai domiciliari – e altrettante di cronache giudiziarie e titoli ad effetto su tutti i quotidiani italiani – è stato scarcerato dal tribunale del Riesame.

Ma c’è sempre chi urla più forte. E così si alzano le voci di Nek e Laura Pausini, le pop star indignate di come «non si parli dell’agghiacciante vicenda di Bibbiano». «Ci sono intere famiglie distrutte, vite di bambini, di padri e di madri rovinate per sempre… e non se ne parla. Ci vuole giustizia!», ha scritto Nek sui social. E giù i like. Primo tra tutti quello di Matteo Salvini. Lega e M5S infatti questa volta convergono perfettamente nella mossa di accostare la vicenda al nome del Pd. Tanto da far dire a Matteo Orfini che non ci sono sfumature tra i due litiganti, uniti in «una delle più mastodontiche operazioni di sciacallaggio politico della nostra storia recente».

E tanto da far sbottare Matteo Renzi, che nell’annunciare la sua contrarietà ad un eventuale governo Pd-M5S, accusa: «Mentre io difendevo la comunità di donne e uomini del Pd dalle schifose strumentalizzazioni di Di Maio sulla vicenda dei poveri bambini di Bibbiano, altri aprivano ai grillini».

INTANTO SI APRE il fronte Rai, con il deputato leghista Paolo Tiramani, capogruppo in commissione Vigilanza, che ha chiesto «alla Società Concessionaria di conoscere, nel dettaglio, il tempo e lo spazio che è stato finora dedicato a questo fatto di cronaca nei telegiornali e nella programmazione delle reti Rai. Pare che poco si sia parlato di questa agghiacciate vicenda all’interno delle loro reti e, quindi – ha riferito Tiramani – ho richiesto un resoconto di quanti servizi e quanti minuti di tg siano stati dedicati a quanto accaduto ed ai soggetti ad esso collegati, ovviamente mantenendo la dovuta professionalità ed attenzione per la salvaguardia dei minori».

Si fa fatica a credere fino a che punto un fatto di cronaca, sia pure feroce e preoccupante, ma pur sempre apolitico, possa essere così opportunamente sfruttato nella fossa dei leoni.

IERI, IL CASO DI BIBBIANO è stato utilizzato perfino per rispondere alla polemica scoppiata per una frase che il vicepresidente del Consiglio comunale di Vercelli, Giuseppe Cannata, di FdI, avrebbe scritto su Fb e poi rimosso: «Lesbiche, gay e pedofili, ammazzateli tutti». L’uomo, un anziano medico di 72 anni, ha poi chiesto scusa ma Giorgia Meloni, leader del Partito, pur prendendo le distanze («le sue affermazioni non rispecchiano in nessun modo il nostro pensiero») è riuscita a dire di non accettare lezioni dal Pd «che non ha avuto nemmeno la decenza di prendere provvedimenti nei confronti di un suo sindaco agli arresti domiciliari perché coinvolto nello scandalo di Bibbiano».
E allora i Marò?

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