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Renzi alle regioni: fate proposte, ma i miliardi restano quattro

Renzi alle regioni: fate proposte, ma i miliardi restano quattroSergio Chiamparino

Tagli Incontro a palazzo Chigi con i presidenti. Si lavora sul "lodo Chiamparino"

Pubblicato quasi 10 anni faEdizione del 24 ottobre 2014

Si chiama «Lodo Chiamparino», dal cognome del governatore del Piemonte e presidente della Conferenza delle regioni, Sergio. Ma palazzo Chigi non prende impegni: «Sono proposte ancora da esaminare», chiarisce il sottosegretario Graziano Delrio. Per prima cosa la proposta delle regioni per attutire il taglio di 4 miliardi per il 2015 previsto dalla legge di stabilità dovrà essere messa nero su bianco, entro dieci giorni. Ma senza farsi illusioni. Perché aprendo l’incontro di ieri mattina a palazzo Chigi con i governatori, presenti Delrio e la ministra agli affari regionali Carmela Lanzetta, Matteo Renzi ha avvertito: «Non c’è spazio per una mediazione, i miliardi sono quattro. Da qui due strade: o lo scontro o ci sono proposte alternative su cui si lavora in queste ore».

Le proposte «alternative» dei governatori illustrate da Chiamparino prevedono, tra l’altro, il recupero, da parte dello Stato, di fondi inutilizzati per riprendere una politica di investimenti sull’edilizia sanitaria. «Abbiamo poi indicato il tema dell’ottimizzazione della gestione di risorse che sono delle Regioni e sono attestate presso i ministeri e non comportano aggravi di cassa per lo Stato», aggiunge il presidente del Piemonte. Inoltre, una razionalizzazione sia della spesa sanitaria sia delle spese a livello centrale, con l’attuazione, al piùpresto, dei famosi costi standard. Tra le proposte avanzate ma non illustrate pubblicamente – per non aprire un fronte con il ministero dell’economia – ci sarebbe anche quella di prelevare circa 2 miliardi dal fondo costituito presso il Tesoro a copertura del rischio di svalutazione dei derivati sottoscritti da alcune Regioni.

Dopo lo scontro degli ultimi giorni proseguito fino all’ultimo momento, Chiamparino si dice soddisfatto se non altro perché «si lavora insieme». Ma senza eccessivo ottimismo: «Non è detto che si arrivi ad un accordo.»
Tra i governatori, resta critico Nichi Vendola, presidente della Puglia: «Questa manovra, che si cumula a quelle precedenti per un totale di 6 miliardi e 250 milioni, si abbatte come un ciclone sulle spese che riguardano gran parte del welfare e dei servizi sociali». Mentre Enrico Rossi, Toscana, avverte: «Attenti a non fare una partita di giro».

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