Renato Palazzi, critico raffinato e appassionato del teatro italiano
Ricordi La scomparsa dell'intellettuale che sapeva valorizzare il nuovo. Verrà ricordato dagli amici domenica 14 alle 12 al teatro Elfio Puccini di Milano
Ricordi La scomparsa dell'intellettuale che sapeva valorizzare il nuovo. Verrà ricordato dagli amici domenica 14 alle 12 al teatro Elfio Puccini di Milano
Si è spento nei giorni scorsi a Milano Renato Palazzi, critico teatrale, prima al Corriere della sera e poi al Sole 24 ore. Un esponente importante del teatro italiano, non solo per le sue recensioni, mai scontate e sempre illuminanti. Era di spessore e importanza il suo atteggiamento, sempre volto a rintracciare e valorizzare il nuovo, nei lavori dei gruppi anche meno conosciuti. Una attività di scouting in cui si avventurava brillantemente, usando gli strumenti di indagine e ricerca che negli anni si era costruito e affinato. Anche a costo di «sbagliare», o di ritrovarsi momentaneamente solo a sostenere un gruppo o uno spettacolo. Ma aveva dimostrato capacità di metodo e organizzazione dirigendo e dando lustro alla Civica scuola Paolo Grassi di Milano, dove aveva chiamato ad insegnare i più grandi maestri della scena. Altri due elementi restano peculiari del suo lavoro: la volontà di portare all’estremo la sua fede nel teatro (azzardando un paio di volte di andare lui stesso in scena, con dei monologhi che avevano la durezza di Thomas Bernhard e il simpatico distacco del proprio autore) e l’attività scientifica di adesione e precisione al patrimonio della cultura teatrale. Due esempi, tra i molti: l’adesione conoscitiva al teatro di Tadeusz Kantor, e la capacità «editoriale», che lo aveva portato a organizzare 25 anni fa per Baldini e Castoldi , la parte teatrale del Dizionario dello spettacolo del ’900.
Gli amici lo ricorderanno domani, domenica 14 novembre alle 12, al Teatro Elfo Puccini in Corso Buenos Aires a Milano.
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