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Regione Puglia, Emiliano perde un altro pezzo. Si dimette l’assessore Mazzarano

Regione Puglia, Emiliano perde un altro pezzo. Si dimette l’assessore MazzaranoIl governatore della Puglia, Michele Emiliano – Lapresse

Giunta Le dimissioni dopo la puntata di Striscia la notizia che lo accusa di voto di scambio

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 23 marzo 2018

Non è un momento positivo per la Regione Puglia guidata dal governatore Michele Emiliano. Dopo lo tsunami elettorale dello scorso 4 marzo che ha travolto il Pd pugliese consegnando tutti i collegi al Movimento 5 Stelle, la giunta regionale perde un altro pezzo da novanta. L’assessore allo Sviluppo economico Michele Mazzarano (Pd), si è infatti dimesso dopo la messa in onda mercoledì sera di un servizio televisivo della trasmissione Striscia la Notizia, in cui un cittadino di Taranto lo ha accusato di avergli promesso l’assunzione dei suoi due figli, in cambio del pagamento del fitto di un locale per la campagna elettorale delle regionali del 2015.

Secondo il racconto fornito dall’intervistato, ripreso di spalle e incappucciato, «io presi un locale a Taranto per Mazzarano e lui mi promise di far entrare i miei figli nell’azienda Asl o altrove ed io avrei pagato il negozio». Promessa non andata a buon fine, in quanto l’uomo ha sostenuto di aver ottenuto soltanto per uno dei suoi figli un lavoro, a tempo determinato ed in un’azienda dell’indotto Ilva, e di aver così richiesto tramite un avvocato i soldi dell’affitto spesi per il locale elettorale. Lo stesso Mazzarano, secondo un audio fornito dal cittadino e fatto ascoltare all’assessore dall’inviato di Striscia la Notizia, dopo la lettera avrebbe promesso la sistemazione in tempi brevi anche per l’altro figlio.

Travolto dalla vicenda, Mazzarano ha presentato ieri le proprie dimissioni, accettate dal governatore Emiliano, che soltanto un mese fa lo aveva definito la parte sana del Pd tarantino. Lo stesso Mazzarano era peraltro stato coinvolto e poi prosciolto dall’accusa di illecito finanziamento ai partiti per aver ricevuto – come ipotizzava la procura di Bari – diecimila euro da Giampaolo Tarantini, l’imprenditore noto per il giro di presunte escort nelle residenze dell’ex premier Silvio Berlusconi, durante la campagna elettorale delle politiche del 2008, quando Tarantini avrebbe finanziato il concerto di Edoardo Bennato a Massafra, in occasione della chiusura della campagna del Pd di cui l’ex assessore era coordinatore regionale.

«In merito al servizio di Striscia, riconosciuto il signore intervistato che mi perseguita da anni, ho esposto querela nei suoi confronti presso la Procura di Taranto», ha dichiarato l’ex assessore regionale, che confida «nell’attività della magistratura: sono molto sereno sulla correttezza e buona fede del mio operato».

Con Mazzarano, sono ben cinque gli assessori che si sono dimessi in meno di tre anni di governo Emiliano. Che appena ventiquattrore prima aveva dovuto far fronte agli attacchi di alleati e opposizioni, a causa della nomina di Simeone Di Cagno Abbrescia, l’ex sindaco di centrodestra a Bari e parlamentare di Forza Italia, al vertice di Acquedotto Pugliese. Il presidente della Regione lo ha infatti nominato nuovo presidente del consiglio di amministrazione del più grande acquedotto d’Europa. Una nomina, l’ennesima contestata al governatore, mal digerita dalla maggioranza, che ha visto trasmigrare all’opposizione i consiglieri di Liberi e Uguali.

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