Nel grande palcoscenico dell’esistenza siamo tutti viaggiatori: i percorsi delle nostre vite disegnano arabeschi che, aggrovigliandosi e intrecciandosi tra loro, mutano continuamente forma, velocità e traiettoria, rendendo impossibile prevederne la destinazione. Questa, in sintesi, è la filosofia che governa la trama e la struttura dell’ambizioso debutto della scrittrice afroamericana Regina Porter, I viaggiatori (traduzione di Norman Gobetti, Einaudi, pp. 328, € 20,00) che rivisita l’antichissimo topos letterario del viaggio come metafora della vita, declinandolo attraverso l’America degli ultimi sessant’anni. Nel ripercorrere le vicissitudini intergenerazionali di quattro famiglie americane – due bianche e due nere – che si muovono dentro e...