Reggia di Venaria, il fiore  all’occhiello dei tagli alla cultura
La Reggia di Venaria – LaPresse
Italia

Reggia di Venaria, il fiore all’occhiello dei tagli alla cultura

Piemonte Visitatori in aumento, tutele dei lavoratori in calo. L'organico è a rischio in vista del nuovo bando. E scatta lo stato di agitazione
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 14 aprile 2016
Da quando ha riaperto nel 2007, la Reggia di Venaria è forse il fiore all’occhiello del turismo piemontese. Un settore di cui si parla moltissimo, perché nelle speranze delle amministrazioni locali dovrebbe sostituire almeno una parte dell’enorme fetta di occupazione persa nel settore industriale durante la crisi. Poco si parla di come sin dall’inizio la Reggia abbia ampiamente esternalizzato i servizi di sorveglianza, assistenza, custodia, accoglienza, biglietteria, call center e attività didattiche essenziali per il funzionamento della struttura. Per il consorzio che gestisce la Venaria Reale (un ente partecipato dal Ministero dei beni culturali, dalla Regione, dal comune di Venaria...
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