«Gli estremisti anti-scelta prendano nota: dal Kansas al Kentucky, non c’è stato dell’Unione dove le vostre politiche siano popolari, e i risultati di stanotte lo provano». Così Mini Timmaraju, presidente di Naral Pro-Choice America, saluta il voto del Kentucky che rigetta la proposta di emendamento che avrebbe annullato le protezioni all’aborto legale, e ogni finanziamento pubblico alla procedura medica, sancite dalla costituzione statale. Nel Kentucky, stato di tradizione conservatrice, il repubblicano Rand Paul ha vinto facilmente la corsa al senato contro il rivale democratico Charles Booker con oltre il 60% dei voti. Ancora più significativo dunque che l’attacco all’aborto sia stato respinto con il 52.5 dei voti, in tutte le contee dello stato con l’eccezione di una.

COME QUELLO IN KANSAS lo scorso agosto, il voto testimonia un’opposizione trasversale alla sentenza della Corte suprema che ha abolito il diritto federale all’aborto, rimettendo in mano ai singoli stati il potere di legiferare in merito. Inoltre, la scelta degli elettori ridà slancio alla lotta contro le ben due leggi anti-scelta emanate dal Kentucky. «Èun primo passo – ha detto infatti alla Bbc la direttrice locale dell’Aclu Amber Duke – La prossima settimana saremo in tribunale e questo è un elemento essenziale che ci consente di portare avanti la nostra battaglia».

Una delle due leggi contro cui si battono le associazioni per i diritti civili è stata approvata nel 2019: è una delle cosiddette trigger laws – leggi grilletto – studiate per entrare subito in vigore dopo un “via libera” della Corte suprema. Parallelamente e nello stesso anno si era mosso il Vermont, ma con una misura di segno opposto: una proposta di legge che consentisse di sancire a livello costituzionale la protezione del diritto all’aborto se questo fosse stato annullato dai giudici costituzionali. Nello stato di Bernie Sanders, ieri i cittadini hanno votato a larghissima maggioranza – 77.3 contro 22.7 – in favore della Proposal 5.
Due misure analoghe sono state approvate in Michigan e in California, dove la Proposition 1 ha ricevuto il consenso del 65% degli elettori, aprendo la strada all’introduzione nella costituzione locale di un articolo che protegge le libertà riproduttive delle cittadine, inclusi l’aborto e il diritto ai contraccettivi.

L’ULTIMO STATO in cui l’aborto era oggetto di un referendum è il Montana, dove i risultati ieri sera non erano ancora definitivi ma che sembrava avviato verso il rifiuto di un altro emendamento teso a ostacolare il diritto all’Ivg, rigettato dal 54.2% dei cittadini.

Quasi altrettanto positivo il risultato dei Freedom 5, gli stati dove si votava per l’abolizione della schiavitù per le persone incarcerate, così definiti dalla campagna di Abolish Slavery National Network. In 4 dei 5 referendum ha prevalso l’emendamento delle costituzioni statali per consentire una deroga alla clausola d’eccezione del 13esimo emendamento: Alabama, Tennessee, Vermont e Oregon.

«Gli elettori in Oregon e altri stati hanno trovato un’unità al di là delle differenze di partito, per proclamare che questa macchia deve essere rimossa dalle costituzioni», ha detto all’Associated Press il senatore dem dell’Oregon Jeff Markley, che insieme alla collega della Georgia Nikema Williams è promotore al Congresso di una revisione del 13esimo emendamento che abolisca quella che Bianca Tylek dell’associazione per i diritti civili Worth Rises definisce «schiavitù invisibile»dei detenuti. Solo uno stato si tiene stretta la sua tradizione schiavista: la Louisiana, dove il 61% dei cittadini ha votato contro l’Amendment 7.

UN’ALTRA SCHIACCIANTE sconfitta per i diritti civili si registra in Ohio, dove un referendum per proibire ai non cittadini di votare alle elezioni locali trionfa con il 77% delle preferenze. In compenso il diritto di voto viene ulteriormente tutelato in due stati progressisti: Michigan e Connecticut, che sanciscono a livello costituzionale la legalità del voto anticipato – proprio uno degli istituti più sottoposti all’attacco dei negazionisti elettorali fedeli a Donald Trump.