Nei quindici lunghi anni passati a dirigere prima il carcere di San Pietro, poi quello di Arghillà a Reggio Calabria, la direttrice Maria Carmela Longo, ora a capo della sezione femminile del penitenziario romano di Rebibbia, sarebbe stata un’alleata dei clan. A beneficiare di favori, omissioni, trattamenti di riguardo sarebbero stati gli uomini di tutte le più importanti signorie di ’ndrangheta reggine. A partire dall’avvocato Paolo Romeo, negli anni Novanta deputato del Psdi, massone, già condannato in via definitiva per concorso esterno, attualmente imputato nel processo Gotha con l’accusa di essere un elemento di vertice della direzione strategica della ‘ndrangheta...