Per una qualche coincidenza che non può essere casuale nella sua «drammaticità», il teatro italiano si appresta in questi giorni a una sorta di violento e accelerato «gioco dell’oca» ai vertici dei più importanti enti del settore. Una serie simultanea e radicale di direttori che può innestare una «reazione a catena» dagli esiti inimmaginabili. Il la viene ovviamente dal più importante dei teatri italiani, il Piccolo di Milano, che da mesi sfibra il consiglio d’amministrazione, e anche la curiosità paziente dei propri spettatori, in una impasse che va assumendo toni tragicomici. FAZIONI e maggioranze risicate, ambizioni e «raccomandazioni», tengono il...