«Era l’ora sacra del la siesta». In queste parole, attacco del quarto capitolo del secondo romanzo di Albert Cossery, il primo dei cinque da lui scritti in Francia, è condensato l’indispensabile sull’uomo e la sua opera. Quanto alla vita, nell’introdurre ai lettori italiani il libro in questione, I fannulloni nella valle fertile, (Einaudi, pp. 185, € 18,50), Giuseppe A. Samonà, autore tra l’altro della raffinata traduzione, prova a sintentizzarla alla maniera di un «haiku giapponese» o una «finta nota biografica alla Perec». Cossery nasce al Cairo nel 1913 per trasferirsi a Parigi nel 1945, dove vivrà perlopiù in un albergo...