In teoria, volendo, quella della cittadinanza è una riforma che si potrebbe approvare in tempi strettissimi, rendendo così giustizia a più di un milione di giovani figli di immigrati che frequentano le nostre scuole, parlano gli stessi nostri dialetti e tifano per le stesse squadre di calcio per le quali tifano i loro coetanei. Italiani a tutti gli effetti ma costretti a vivere in un limbo di diritti perché non riconosciuti dallo Stato. Eppure basterebbe veramente poco per mettere fine a un’ingiustizia che, come ha ricordato pochi giorni fa il presidente del Coni Giovanni Malagò, consentirebbe anche a tanti atleti...