Un paio di forbici luccica dentro un cestino da lavoro. Il cestino è posato sulle ginocchia di una giovane donna seduta nell’atrio di un grande albergo. Davanti a lei una bambina di cinque o sei anni. La donna è la governante della bambina. Tutto appare quieto nella scena, finché la bambina afferra le forbici allungandole verso un divano. «Ecco, sono libera, l’eccitazione, l’esaltazione mi fa tendere il braccio, affondo la punta delle forbici con tutte le mie forze, la seta cede, si strappa, io lacero lo schienale dall’alto in basso», scrive Nathalie Sarraute raccontandondosi in Infanzia (1983). Molti anni dopo,...