Rai, la destra attacca Report ma è un autogol
L'inchiesta sulla Lega La maggioranza difende la trasmissione, il Pd presenta un'interrogazione urgente
L'inchiesta sulla Lega La maggioranza difende la trasmissione, il Pd presenta un'interrogazione urgente
«Un clamoroso autogol. Ora tutti correranno a riguardare la trasmissione su Raiplay e in rete», prevede il deputato di Italia Viva Michele Anzaldi, membro della commissione di vigilanza Rai. In effetti le accuse rivolte in cda Rai dai consiglieri di Lega e Fdi alla puntata di Report su Moscopoli sono uno spot involontario per la trasmissione. Ma non solo: il caso Salvini-Savoini e le relazioni tra la Russia e la Lega restano in primo piano perché ne chiede conto il premier Conte, ma anche grazie anche allo zelo dei consiglieri di viale Mazzini Igor De Biasio e Gianpaolo Rossi che tirano maldestramente in ballo la violazione della par condicio per le regionali umbre. Il Pd, i 5 Stelle, Leu e Iv – proprio nel giorno in cui i riflettori erano puntati su Conte che riferiva al Copasir sul Russiagate (quello originale) – difendono l’inchiesta «La fabbrica della paura» e insistono: Salvini chiarisca. Che la palla non sia andata in buca lo conferma il tentativo del leghista De Biasio di correggere il tiro: nessun bavaglio, ma al di là del «tecnicismo» sulla par condicio, la messa in onda a pochi giorni dal voto è stata «di cattivo gusto». Noblesse oblige, ma l’ad della Rai Fabrizio Salini difende comunque l’inchiesta.
Già martedì chiedevano di fare luce il segretario dem Nicola Zingaretti, il commissario Ue Paolo Gentiloni e Enrico Letta, che aveva twittato: «Dopo la puntata di ieri di Report Rai3 di Ranucci su Salvini e la pista russa non può non succedere nulla. Non può tutto continuare come prima». Ora arriva anche un’interrogazione urgente firmata dai dem Franco Mirabelli e Dario Parrini indirizzata a Conte (l’ex ministro dell’Interno si è sempre rifiutato di rispondere, ricordano i due senatori): «La ricostruzione fatta da Report dei rapporti intessuti dalla Lega da quando Salvini ne diventò il segretario mostra l’esistenza di un disegno finalizzato alla nascita di un asse internazionale tra forze estremiste di destra, in cui Salvini e la Lega appaiono spesso come pedine», è scritto nell’interrogazione. Al premier si chiede «quali iniziative il governo intenda adottare al fine di fare al più presto chiarezza sui fatti allarmanti sopra riportati, che, al di là delle loro eventuali implicazioni penali, appaiono gravemente lesivi della sovranità del nostro Paese». Per ora della vicenda Conte – che come lui stesso ricorda ha già riferito in parlamento al posto del suo ex ministro senza che quest’ultimo gli fornisse alcuna informazione – ne parla nella conferenza stampa convocata dopo l’audizione al Copasir: «Forse Matteo Salvini dovrebbe chiarire che ci faceva con Savoini con le massime autorità russe, il ministro dell’Interno, il responsabile dell’intelligence russa. Dovrebbe chiarire se idoneo o no a governare un Paese».
E sul Blog delle stelle i 5S domandano: «Perché Salvini aveva fatto credere quasi di non conoscere Savoini nonostante fosse il suo ex portavoce, avesse partecipato a moltissimi convegni della Lega, ci fossero numerose foto e video che li ritraggono insieme e che fossero amici da 30 anni?». mi. b.
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