Rai, Gualtieri: nessuna proroga dei vertici e 85 milioni in più
Nussuna proroga degli attuali vertici di viale Mazzini fino a luglio 2022 (ipotesi circolata recentemente). Certo, nemmeno il licenziamento in tronco che si sarebbe aspettato il renziano Michele Anzaldi, che […]
Nussuna proroga degli attuali vertici di viale Mazzini fino a luglio 2022 (ipotesi circolata recentemente). Certo, nemmeno il licenziamento in tronco che si sarebbe aspettato il renziano Michele Anzaldi, che […]
Nussuna proroga degli attuali vertici di viale Mazzini fino a luglio 2022 (ipotesi circolata recentemente). Certo, nemmeno il licenziamento in tronco che si sarebbe aspettato il renziano Michele Anzaldi, che ieri tuonava chiedendo all’ad Fabrizio Salini e al consiglio di amministrazione ancora guidato dal salviniano Marcello Foa di «rassegnare le dimissioni stasera stessa». Ascoltato dalla commissione parlamentare di vigilanza Rai in veste di azionista di controllo della tv pubblica, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri non traccia certo un bilancio roseo dell’attuale gestione figlia del governo gialloverde, anzi. Descrive una Rai che ha bisogno non solo di «risanarsi», ma anche di «mettersi al passo coi tempi». Compito che, chiarisce il ministro, «vorremmo poter affidare al prossimo cda e ai nuovi vertici che si insedieranno entro la scadenza prevista», ovvero l’estate 2021. Pd, Iv e Leu apprezzano.
Di fronte alla vigilanza, Gualtieri raccoglie comunque anche l’allarme conti lanciato dall’ad Salini, un peggioramento dovuto soprattutto alle minori entrate pubblicitarie seguite alla crisi Covid. E annuncia che sarà restituito all’azienda il 5% del canone (cioè circa 85 milioni) che dal 2015 viene trattenuto dallo Stato. Il ministro chiede infine che sia avviato un confronto in parlamento per un «serio ripensamento dell’azienda, del suo modello organizzativo, della sua missione culturale discutendo senza posizioni preconcette anche sul modello attuale di governance e sulla relazione che la legge stabilisce tra indirizzo politico parlamentare e gestione dell’azienda». Insomma, l’ennesimo annuncio di riforma. E in questo caso sono i 5Stelle ad apprezzare.
Prima dell’audizione di Gualtieri era scoppiata una polemica sui nuovi vicedirettori in arrivo alle reti. Un altolà lanciato in particolare dal vicesegretario dem Andrea Orlando: «È grave che prima dell’audizione del ministro Gulatieri il cda proceda a una nuova infornata di nomine». Il cda procede solo a due nomine. La prima, quella di Maria Pia Ammirati a responsabile della direzione di Rai Fiction. Dal 2014 direttrice di Rai Teche, nel febbraio scorso era stata designata dal ministro Dario Franceschini presidente dell’Istituto Luce-Cinecittà. Altra nomina fatta dal consiglio, quella di Pierluigi Colantoni alla direzione Nuovi Format. Arrivano invece senza bisogno dell’ok del cda (come sottolinea l’azienda) anche i nuovi vicedirettori, tutti maschi: a Raiuno Angelo Mellone e Massimiliano De Santis, a Raidue Giorgio Buscaglia e Adriano De Maio. Confermati i vice già in carica.
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