«Non ho nessun interesse a far chiudere Radio Radicale ma bisogna trovare una soluzione che tuteli i posti di lavoro senza aiuti diretti dello Stato. Una soluzione che tuteli tutte le radio italiane e non una sola». Il giorno dopo dello stop definitivo da parte delle Commissioni Bilancio e Finanza della Camera agli emendamenti (leghisti, in particolare) del Dl Crescita che prorogavano di sei mesi la convenzione con Radio Radicale, il ministro del Lavoro Luigi Di Maio si esercita nell’affabulazione. Ma non spiega perché, ad esempio, la piattaforma Rousseau può vivere con i fondi pubblici prelevati dai compensi dei parlamentari...