Visioni

Racconto punk a tre voci nel quotidiano anni 80 di Tondelli

Una scena da "Altri libertini"Una scena da "Altri libertini" – foto di Manuela Giusto

A teatro "Altri libertini" di Licia Lanera, prima trasposizione teatrale in senso compiuto della raccolta dello scrittore scomparso

Pubblicato 2 giorni faEdizione del 26 ottobre 2024

Si fuma, si fuma molto in Altri libertini di Licia Lanera. Sigaretta (di tabacco, hashish o marjuana) feticcio di trasgressione, assenza, azioni compulsive, gestualità protetta dalla sua stessa codificazione.

In questa prima trasposizione teatrale in senso compiuto della raccolta di racconti di Pier Vittorio Tondelli, pubblicata da Feltrinelli nel 1980 tra acclamazioni e denunce per offesa alla morale, Lanera parte proprio da quell’anno simbolo di inizio/fine, portatore di quanto avremmo vissuto nei decenni a venire, fino a oggi.

Nella scena aperta del Vascello, dove lo spettacolo ha debuttato per Romaeuropa festival, la regista-attrice col suo prologo elenca i fatti dell’80 che hanno segnato la nostra Storia, mescolandoli alle vicende private della compagine attorale, guarda caso quarantenne.

Giandomenico Cupaiuolo, Danilo Giuva, Roberto Magnani in mutande e canottiera ascoltano e poi accolgono l’invito a iniziare.

Parte così un racconto punk a tre voci – più una, della regista che dirige le partiture – per definire il paesaggio dei personaggi tondelliani, avidi di amicizia amore conoscenza e impregnati di cultura dello sballo. L

anera ha ricucito in un’unica drammaturgia tre episodi della raccolta, Viaggio, Altri libertini e Autobahn per acchiappare e dare corpo a quei personaggi, riproposti nel loro quotidiano di linguaggio e situazioni. Basta un letto e una cyclette per passare dalla disperazione della solitudine alla libertà di un incontro in un bar.

Nella Bologna delle case condivise da studenti e giovani lavoratori queer e squattrinati scorrono umori neri e gioie improvvise, con l’eroina che ha già sedato le ultime ribellioni movimentiste.

Una rappresentazione che nega se stessa nell’instante in cui avviene.

Da non perdere al Piccolo di Milano, dal 29 ottobre al 3 novembre, e poi in tournée.

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