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Raccontate della ricreazione e dell’inter scuola

Raccontate della ricreazione e dell’inter scuolaBambini al parco in Cina. – Lapresse

I bambini ci parlano Allora oggi vi chiedo di raccontare cosa succede quando andiamo fuori a giocare…. Quando è bel tempo, naturalmente…. Nell’inter scuola, dopo la mensa…. Oppure anche alla ricreazione… Perché è diverso […]

Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 22 ottobre 2020

Allora oggi vi chiedo di raccontare cosa succede quando andiamo fuori a giocare…. Quando è bel tempo, naturalmente…. Nell’inter scuola, dopo la mensa…. Oppure anche alla ricreazione… Perché è diverso dallo scorso anno, vero?

«Un po’ sì, un po’ no». «Per me, nella scuola, l’importante è che si gioca, ogni tanto. Altrimenti era una noia totale». «A me non piace se piove perché non si può uscire». «Quest’anno non possiamo giocare molto con gli altri bambini e bambine delle altre classi della scuola. Ogni bambino deve giocare solo con i bambini della sua classe». «Il cortile della scuola è stato diviso a fette come una torta. Ogni classe deve giocare nella sua fetta». «A me non piace fare la ricreazione così perché giochi sempre con gli stessi amici e invece a me piaceva giocare con i bambini più piccoli e anche con i bambini più grandi della nostra scuola». «la ricreazione è più brutta». «A me la ricreazione e l’inter scuola dopo la mensa, quando usciamo in cortile, è sempre bella, sono sempre belle, perché per me il momento più bello della scuola è sempre quando esci dalla scuola, quando non sei in aula». «Io sono stanco di correre sempre nello stesso pezzo di scuola di giardino. Non si può andare avanti sempre così. Infatti io, delle volte, io delle volte salto la cordona bianca e rossa, il nastro…»

«A me non piace manager sul banco. A e piace scrivere e leggere sul banco e anche disegnare, ma mangiare su un altro tavolo. Perché poi se si chiama banco di scuola è anche per un motivo, o no?» «A me piace la frutta, però non quella cotta». «Secondo me i piatti di carta sono più leggeri di quelli veri, però dopo ti cade tutta la minestra se non sei svelto a mangiarla e poi mia mamma dice che la plastica fa male, se la mangi». «io ho sentito dire che in una scuola ci sono stati dei bambini malati di Covid e allora hanno chiuso la loro scuola». «A me piace la mensa perché almeno quando ci mangiamo la minestra noi possiamo toglierci la mascherina». «Perché non si può Perché come fai a mangiare senza togliere la mascherina?» «A me il riso piace più bianco, con il Parmigiano-Reggiano, invece di quello con il pomodoro…» «io sono sempre felice di mangiare il pane perché il pane è sempre il cibo che mi piace di più. Però oggi ne avevo mangiato troppo e dopo, alla fine, nel cortile, sul prato, mi è venuto quasi il vomito». «Io ho visto che il nostro parco della scuola, il giardino, ha tutte le panchine rotte che se tu sei seduto, tu puoi anche cadere».

Qualcuno di voi mi ha detto che il cortile della scuola, quest’anno, tutto diviso classe per classe, sembra come una torta divisa in tante fette…. Chi mi fa altri paragoni?

«Sembra un erbazzone diviso. Perché poi l’erbazzone è anche verde come il prato del giardino».» «Sembra come una piscina con tante corsie». «Non so, per me sembra come un campo, come un asfalto che tu hai diviso tutte le parti con un pezzo di gesso bianco, come un cortile di cemento….» «Secondo me il giardino diviso può assomigliare alla scuola con tutte le classi divise…»

Ma avete capito, voi, perché i bambini di tutta la scuola non possono giocare insieme?

«Perché ognuno gioca nella sua classe, con la sua classe, sia in aula che fuori». «Perché è l’età». «Perché è più bello giocare con i bambini che sono uguali a te come scuola, come età». «Secondo me perché hanno fatto questa regola e allora bisogna ubbidire». «Non si può giocare tutti insieme altrimenti dopo il virus vola da tutte le parti come una farfalla invisibile e ci ammaliamo tutti». «Per me è più bello giocare insieme grandi e piccoli, ma va bene giocare anche così, basta che si può sempre giocare. Se a me mi dicono che a scuola non si può più giocare alla ricreazione, al giardino, nel cortile, nell’inter scuola dopo la mensa, allora io dopo dicevo a mia madre di non mandarmi neppure a scuola perché una scuola senza giocare a me non interessa niente». «Bisogna essere sempre felici se puoi giocare. Invece se il maestro ti mette in punizione seduto e non puoi giocare, sei triste». «A me piace saltare il nastro bianco e rosso come un salto in alto. Però se non riesci a inciamparlo puoi anche penderci contro e inciampare e cadere».

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