Alla svolta del XIX secolo la società borghese, lo Sato liberale e la «democrazia limitata» per censo entrarono in crisi irreversibile, sotto la pressione della seconda rivoluzione industriale e l’avvento della società di massa. Partendo da Tarde, Le Bon, Rossi, Sighele, arrivando a Ortega y Gasset e Freud, quasi tutti i grandi intellettuali e studiosi di scienze sociali dell’epoca interpretarono la nuova fase come trionfo dell’irrazionalismo politico e culturale che rompeva con l’ideale illuminista e positivista dell’individuo razionale. Un nuovo protagonista, un «ospite inquietante», blandito da capi demagogici e ambiziosi, occupava ora il centro della scena: la folla. Una folla...