Il contenuto del bel libro di Fabio Ciaramelli, La città degli esclusi (edizioni ETS, pp. 148, euro 16), ruota attorno a un assunto universale: la città è il luogo dove vivono tutti i membri della comunità umana; dunque, il luogo di convivenza tra diversi. Per citare Marx essa è il luogo di emancipazione contro «l’idiotismo della vita rustica nelle campagne», perché Marx leggeva il processo di inurbamento come condizione necessaria, storica della missione «civilizzatrice» del Capitale. E usò questa sua convinzione per bollare come anacronistiche le utopie antiurbane di Fourier, Owen, Cabet; da cui il motto «l’aria delle città rende...