Se uno volesse cercare oggi a Roma uno spettacolo in programmazione da vedere e raccontare sul giornale, si troverebbe davanti a qualche difficoltà. A parte alcuni che sono in precedenza già passati sulle pagine, e benché sia aumentato non di poco il numero delle sale (e lo spazio occupato sulle pagine dei tamburini), la maggior parte degli spettacoli non offre grande attrattiva. Registi sconosciuti, e compagnie altrettanto «nuove». Che denotano la grande, eterna attrattiva del linguaggio teatrale, ma anche una certa fragranza «amatoriale» nella sua realizzazione, senza offesa per nessuno. E senza nessun preconcetto verso il «nuovo», o tanto meno...