Quella «emozione romantica» che non ci salverà dal vuoto
GEOGRAFIE Anticipiamo dal testo dell’autrice domani a Roma per «Ritratti di poesia». Suggestioni, pensieri in divenire e provocazioni tra lettura e fruizione pubblica
GEOGRAFIE Anticipiamo dal testo dell’autrice domani a Roma per «Ritratti di poesia». Suggestioni, pensieri in divenire e provocazioni tra lettura e fruizione pubblica
Identificare e leggere le emozioni degli altri può far sì che le nostre sembrino meno peculiari e isolate. La poesia è la consolazione di esperienze condivise. Ti può aiutare a decifrare le tue emozioni, o guardare le cose da un’altra prospettiva, approfondendo la tua capacità di comprensione.
Carol Ann Duffy una volta scrisse che la poesia dovrebbe riflettere la nostra identità pubblica e la nostra anima privata. Ciò significa che i poeti dovrebbero esporre, spiegare ed esplorare le nostre evoluzioni condivise attraverso la lingua della poesia. Seguendo il consiglio relativo alla scrittura di uno dei miei autori preferiti, Kurt Vonnegut, esorto tutti i tipi di scrittori a essere semplici. Non è necessario essere complicati per creare una connessione emotiva con il tuo pubblico. Tienila semplice. Il mio scopo personale è di suggerire scrupolosamente diverse prospettive ai miei lettori che (secondo me) potrebbero alterare i loro pensieri e il loro comportamento verso loro stessi e gli altri in modi positivi, più consapevoli. Che privilegio sarebbe entrare nella mente altrui per cambiare la loro ottica.
L’EMOZIONE ROMANTICA si compone elegantemente di immagini precise. Ciò che fa funzionare la lingua di una poesia è il lavoro della lingua, e ciò che la fa durare è l’amore per questo lavoro sulla lingua. Il più grandioso di tutti i temi poetici è l’amore romantico, e sull’argomento si sono scritte molte più poesie che altrove. I nostri più grandi poeti hanno raccolto la sfida e catturato in lingua estetica la più misteriosa e intensa delle emozioni, molti altri ancora continueranno la tradizione. La poesia d’amore ha un ricco retaggio letterario, e la mia speranza è che ispiri altri a mettere nero su bianco e mirare alle vette più alte dell’espressione poetica.
La bellezza ispira più bellezza. Con quanta frequenza ci rivolgiamo ai poeti, agli artisti e ai pensatori, che ci mostrano come superare il nichilismo e sublimare le nostre sofferenze portando la bellezza a questa nostra lotta, che ci insegnano che la bellezza di questa vita è sensazione, il piacere di sentirsi vivi e la soddisfazione che proviamo quando facciamo buone scelte per amore, non per un desiderio d’amore.
C’è bellezza intorno a noi, ed è bello in sé. C’è vita a sufficienza entro cui trovare la felicità. L’universo può essere spassionato, ma noi no.
Nel vuoto lasciato dalle religioni organizzate, rimane l’arte a competere contro il consumismo e il divertimento come il massimo dei nostri ideali. Ecco perché l’arte è importante. Senza la ricerca consapevole della bellezza, rischiamo di ridurci a esistere in un mondo di piaceri che creano dipendenza e di una routine dissacratrice, un mondo in cui il valore della vita umana non è più chiaramente percepibile. È la poesia, l’arte che risponde all’enigma dell’essere: ci dice perché viviamo imbevendo le nostre vite di un senso di appartenenza e scopo.
ATTRAVERSO la creatività esprimiamo noi stessi e ci miglioriamo, non importa se lo facciamo bene, perché la bellezza sta nel duro lavoro in sé e nel senso di finalità che proviamo nel farlo. Nella forma più alta di bellezza la vita diventa la propria giustificazione. Come si vede nelle più alte realizzazioni artistiche, la bellezza è uno dei più grandi doni che la vita ci fa. È il vero terreno del valore dell’arte, poiché è ciò che l’arte, e solo l’arte, può dare.
Alla fine, ciò che dà luce deve tollerare di venire bruciato. Ogni scrittore deve prepararsi alla possibilità che la sua opera venga sbranata dai lupi dell’incomprensione.
Ma non sono gli scrittori e gli artisti a stabilire i principi su cui saranno giudicati. Più marginale l’identità di un artista, più presumiamo che stia cercando di insegnare una lezione al proprio pubblico (a volte è vero). Più traumatizzati li riteniamo, più trauma chiediamo che esprimano.
Tradizionalmente giudichiamo un poeta da come assomiglia a poeti precedenti. Forse neppure poeti veri e propri, ma semplicemente l’idea di ciò che crediamo dovrebbe essere la poesia. La poesia non è «buona» o «cattiva», o muove qualcosa dentro di te oppure no; o ti commuove oppure no – e tutto ciò è fortemente soggettivo.
Ecco dunque che dobbiamo fare ciò che possiamo, con ciò che abbiamo, dove siamo. Anche se si tratta solo di scrivere una poesia, indipendentemente dal fatto che a qualcuno piaccia o no.
(Traduzione di Giorgia Sensi)
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SCHEDA. Una giornata di versi che superano i confini
Domani a Roma, all’Auditorium Conciliazione, la XVII edizione di «Ritratti di poesia», con 25 incontri e oltre 40 tra poeti e poete provenienti da tutto il mondo tra cui Cristina Alziati, Gabriela Fantato, Renata Morresi, Stefano Raimondi, Marilena Renda, Andrea Temporelli, Prisca Agustoni, Jouni Mikael Inkala, Oksana Stomina, Manuel Vilas, Jan Wagner. Tra gli e le ospiti anche l’inglese Arch Hades, di cui pubblichiamo parte del testo che discuterà domani. È autrice della prima opera NFT (non-fungible token) collettiva e interdisciplinare mai messa all’asta. Info nel sito https://ritrattidipoesia.com/
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