Lavoro

«Quella di Whirlpool è una fuga premeditata»

La sindacalista Barbara Tibaldi della Fiom: l'azienda ha avuto assegnata una quantità enorme di contratti di solidarietà, Di Maio deve pretendere il rispetto del piano

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 1 giugno 2019

«Ci hanno mostrato delle slide. Accanto a ogni sito produttivo c’era la spunta verde. Quando è arrivato il turno di Napoli, c’era una croce in rosso. Così ci hanno comunicato che chiudeva lo stabilimento partenopeo e, per di più, ce l’hanno fatto dire dall’ex capo del sito di Napoli. La rivolta è stata immediata»: così Barbara Tibaldi, della segreteria nazionale della Fiom, racconta l’incontro al Mise di ieri con i vertici Whirlpool.
Vi aspettavate l’annuncio?
Lo scorso 25 ottobre avevamo firmato con azienda e ministero un piano industriale che, accanto ad altri ammortizzatori sociali, prevedeva la tenuta di tutti gli stabilimenti. Al Mise ieri ci hanno detto che non c’erano più le condizioni per Napoli. Non è vero che l’impianto partenopeo non è produttivo, sarebbero dovute arrivare le lavatrici di alta gamma e non è successo.
Il nuovo piano vi convince?
Napoli dovrebbe essere ceduta. A Caserta c’è l’hub per la componentistica: un grande magazzino ma, senza siti intorno, perché tenerne uno solo in Campania? Poi c’è Siena che non satura la produzione. Quindi le Marche: le lavatrici di alta gamma dovevano finire a Napoli, non ci andranno più ma andranno comunque via. Infine Varese, l’unico impianto dove si fanno i prodotti caldo e freddo e dove cominciano a chiedersi se continueranno a produrre entrambi. Si sentono tutti a rischio.
Martedì sarete di nuovo al Mise.
Il governo ha firmato il piano industriale di ottobre assegnando all’azienda una quantità enorme di contratti di solidarietà, quindi deve intervenire per pretenderne l’attuazione. Il ministro Di Maio, che è di Pomigliano, ha sempre detto che gli imprenditori non possono venire in Italia, prendere i contributi e delocalizzare. Ci deve dire se è accanto a noi, con i lavoratori di Napoli e Caserta, oppure se siamo da soli davanti all’azienda. Cos’è cambiato in sette mesi da provocare una tale marcia indietro? Inevitabile pensare che la fuga a tappe dall’Italia fosse nei piani Whirlpool fin dall’acquisizione di Indesit e adesso si sia deciso di passare all’azione.

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento