Quella Cosa rossa di Manù Fiori
Foto Daniela Zedda
Cultura

Quella Cosa rossa di Manù Fiori

Mostre Un progetto artistico di una libraia, organizzatrice culturale e appassionata disegnatrice che si traduce in un intrigante taccuino, pubblicato da Tricromia e in una personale a Bologna, a cura di Hamelin presso Le libellules, originale sartoria artigianale

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 14 aprile 2022

La Cosa Rossa, della cagliaritana Manù Fiori, libraia, organizzatrice culturale e appassionata disegnatrice, è un progetto artistico stimolante per lo spettatore e il lettore. Un’artista in nuce e appartata, partendo dalla convinzione di non avere talento nel disegno, decide di esplorare i propri limiti: quelli della mano, quelli della mente, forse del cuore, inteso come coraggio. Così, un Capodanno, data di buone intenzioni e pagine voltate, quello dell’anno 2018, l’autrice si è data una sfida: realizzare un disegno al giorno. Gli strumenti per l’esercizio, di nuovo con limiti precisi: un formato di carta, l’A5, una penna nera Pilot 4, un pennarello pantone rosso. Il disegno di esordio è una Bambina, che scende lungo i pensieri di un’adulta – forse una madre o un doppio di sé nel futuro – e si allontana come per uscire dal foglio, per prendere una via diversa. Negli anni i disegni della Cosa Rossa, sono diventati un corpus di oltre duecento, che si rivela tenacemente coerente dal punto di vista formale: nell’equilibrio dell’immagine, nel bilanciamento tra forme e segni – minuti, ossessivi, ripetuti, spirituali – i quali partendo dal bianco della carta procedono indagando con mano delicata i temi del groviglio dei giorni, fatti di parole e passi, e domande e distanze. E poi amore e dialoghi d’amore e mille incertezze. Che Manù Fiori chiama Paura. E poi, inquietanti, troviamo le Zavorre, quei macigni che tutti ci portiamo dietro a frenare la libertà, i pensieri, i sentimenti.

Ma, per contrasto, c’è anche il rapporto con la natura, sia con gli animali che talora incutono spavento, ma anche con la forza rasserenante degli Alberi, in cima ai quali magari dormire sdraiati, più vicini alle nuvole. La Cosa Rossa dopo una prima esposizione a Roma, presso la Home Gallery Tricromia, lo scorso dicembre, ora ha dato luogo a un intimo e intrigante taccuino di disegni, recentemente pubblicato sempre da Tricromia (www.tricromia.com) e a una mostra in corso di svolgimento a Bologna, a cura di Hamelin presso Le libellules, un’originale sartoria artigianale, luogo evocativo ed accogliente dove nel tempo vari artisti hanno presentato le proprie creazioni. Nel piccolo libro 57 disegni guidano il lettore in un percorso narrativo lieve, a volte ilare, talvolta spiazzante, sempre sincero.

Per Manù Fiori vige, lo dice lei stessa, il divieto di correggere: così una macchia nera si espande sul foglio e diventa un quadro in un museo silenzioso, davanti al quale una bambina si interroga stupita. E noi con lei. Ma poi, sarà bello addentrarsi nei boschi dalle chiome diverse, felicemente differenti. Ecco, seppure estremamente personale, il libro di Manù Fiori ha il pregio di essere universale nei temi e nelle proposte, è espressione collettiva. Pagine bianche intervallano il racconto, chiunque può disegnare a sua volta nel proprio taccuino, in un ideale dialogo con l’autrice; in alcune pagine, a tergo, l’ombra dei disegni trapela, come un fantasma.

Nella mostra bolognese, aperta fino al giorno 29 aprile, più di ottanta opere hanno trovato spazio alle pareti e nelle vetrine dello studio di Le Libellules, in un limpido allestimento site specific che ripercorre le categorie con cui l’artista ha organizzato la grande quantità dei materiali creati, accostandoli a numerosi oggetti vintage dalla cromia coincidente con quella dei disegni, creando così un ambiente definito, dove il rosso, il bianco e il nero si fanno dato immersivo.

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