Visioni

Quel nobile colore si trasforma in musica

Quel nobile colore si trasforma in musicaIndaco Project

Note sparse Nuova reincarnazione per gli Indaco Projects, la world music italiana si declina in «Mediterraneo Express».

Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 18 settembre 2019

L’indaco è un colore che l’umanità conosce da più di quattromila anni. Un colore nobile, un po’ simile al medievale azzurro. Nel variegato piccolo universo della world music italiana, quella che ha preso le mosse in anni non sospetti e oggi un po’ dimenticati, i tardi anni ’ 70 di Carnascaila, già agivano parecchi dei musicisti che poi si sono ritrovati nelle varie sigle che hanno contenuto il nome Indaco. Oggi c’è Indaco Project, caparbia e duttile creatura portata avanti da Mario Giusto Pio, specialista di corde etniche, bouzouki e mandole, che in esergo a questo disco dal titolo auto esplicativo, Mediterraneo Express, fa una dedica speciale a un Indaco eccellente che non è più con noi, Rodolfo Maltese, che molti associano in primis al Banco. Indaco Project 2019 conta sull’ugola notevole di Valeria Villeggia anche valida arpista, ed autrice di tre dei brani del nuovo disco. Il terzo «nuovo» Indaco è Bruno Zoia al contrabbasso. Un brano arriva dalla Grecia, uno dall’Emilia, c’ è Ederlezi, che è quasi un inno della mobile musica Rom, e su tutto la ripresa motivata di una canzone che scrissero assieme Maltese e Andrea Parodi: Soneanima.

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