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Quei vizi di forma del sistema calcio

Quei vizi di forma del sistema calcioUn'azione durante Chievo Verona 3-2 del campionato di calcio 2017-2018

Polemiche Un'imperfezione giuridica vanifica il deferimento del Chievo che resta così in serie A. Un errore clamoroso della Procura della Figc

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 26 luglio 2018

Vizio di forma. È l’imperfezione giuridica che ha permesso al Tribunale Federale Nazionale di dichiarare improcedibile il deferimento del Chievo per la vicenda delle plusvalenze fittizie con il Cesena. Il dolo c’è stato, il valore del cartellino dei ragazzini è stato gonfiato per rientrare nei parametri d’iscrizione dei campionati. Infatti il Cesena è stato penalizzato di 15 punti, quanto richiesto per entrambe, solo che non si sa come e quando visto che nel frattempo è fallito. Il Chievo invece resta in Serie A. Un errore clamoroso della Procura della Figc, che in un sistema dove le false plusvalenze sono la norma – l’Inter quest’anno dalla vendita di ragazzini che non hanno giocato un minuto in Serie A ha ricavato giusto quei 40 milioni che le servivano per il Fair Play Finanziario – già si era trovata «costretta» ad aprire un’indagine solo a seguito degli articoli apparsi su calciomercato.com. E che prima del deferimento non ha concesso al Chievo un’audizione dovuta, permettendo così ai suoi avvocati di invalidare il procedimento.

Vizio di forma. È l’imperfezione che descrive al meglio l’assurdo mondo pynchoniano della giustizia sportiva, dove solo settimana scorsa ci sono state le dimissioni del generale Cataldi, chiamato a riformarla ma impossibilitato a cambiare la paradossale regola per cui, nell’ordinamento sportivo, i giudici federali sono nominati dagli stessi presidenti federali, a loro volta eletti dalle componenti che poi si trovano sotto accusa. Ora la Procura dovrà ricominciare da capo per il caso Chievo, come già chiesto dal Crotone diretto interessato. Ma il rischio è che tutto finisca nel dimenticatoio.

Con sommo gaudio di tutti gli altri club, che truccano i bilanci grazie agli scambi fittizi sulla pelle dei ragazzini, poi per ammortizzare il costo dei cartellini li legano con contratti pluriennali e li mandano ogni anno in prestito, rovinando loro la carriera. In pratica, nel calcio italiano, i giovani sono utilizzati come crediti deteriorati della finanza. I calciatori di domani, lungi dal rappresentare occasione di crescita, o di riscatto vista la mancata qualificazione Mondiale, sono un vizio di forma del sistema.

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