«La neutra superficie del do maggiore mozartiano non promette facile certezze, ma cela grandiose incognite», scrive Carli Ballola del Quintetto K. 515 di Mozart. Nel libretto del cd dell’Erato (Mozart, Strings Quintets K. 515 & 516, € 18,99), Raphaël Merlin, violoncello del Quartetto Ébène, confessa che per loro il K. 516 è stato «un’opera di riferimento, un barometro, un incontro determinante, un luogo di pellegrinaggio». L’esperienza dell’ascoltatore e, soprattutto, la lettura della partitura confermano la singolare irrequietezza di questi due quintetti. Si potrebbe provare un moto di fastidio per l’ovvietà di una nuova incisione mozartiana, quando tanta altra musica resta...