Quarant’anni in musica per Mimmo Locasciulli
Intervista Inediti e riletture nel doppio album del cantautore e pianista romano. Un disco nato grazie «A un nutrito gruppo di fedeli, anzi fedelissimi sostenitori che continuavano a dirmi con felice insistenza di fare qualcosa solo per loro»
Intervista Inediti e riletture nel doppio album del cantautore e pianista romano. Un disco nato grazie «A un nutrito gruppo di fedeli, anzi fedelissimi sostenitori che continuavano a dirmi con felice insistenza di fare qualcosa solo per loro»
«Non ci avevo fatto caso, ma ora vedo che in tanti celebrano i 40 anni degli zingari felici di Lolli; Finardi che torna con Sugo e c’è anche Rimmel. E ci sono anch’io», Mimmo Locasciulli con Piccoli cambiamenti, doppio album, title-track inedita e molti ospiti, Ligabue, Ruggeri, De Gregori, Cinquetti, Britti, Andrea Mirò e suggerito da un manipolo di fedelissimi, che desiderava dal cantante e pianista romano qualcosa di nuovo dopo i tanti anni di assenza dal mercato discografico. Al 2009 risale infatti Idra, album della maturità con collaboratori del calibro di Marc Ribot, Joey Baron e Gabriele Mirabassi,oltre al sodale di sempre Greg Cohen: «aggiungo – e dall’altro capo del telefono lo sottolinea nel tono della voce Locasciulli – talmente sofferto che pensai d’aver finito di fare dischi». ù
Ed invece, «grazie ad un nutrito gruppo di fedeli, anzi fedelissimi sostenitori che continuavano a dirmi con felice insistenza di fare qualcosa solo per loro, è cominciato a nascere qualcosa d’importante. La prima idea di Piccoli cambiamenti è arrivata così: ascoltando chi amava i miei album. Immediatamente ho pensato che una via da percorrere poteva essere quella di confezionare una special edition con dedica personale da ordinare solo attraverso internet». Mentre il progetto prendeva corpo succede qualcosa che a Locasciulli fa cambiare i piani, e in meglio:«Sì, avevo cominciato a selezionare un certo numero di tracce alternative di canzoni, disegnavo nella mia mente come doveva essere il disco e allo stesso tempo avevo piena coscienza che non doveva essere un progetto costoso». D’altronde la destinazione d’uso era quasi privata e «alla fine le canzoni selezionate erano circa sessanta e mi davano la possibilità di rivisitare arrangiamenti e molto altro».
Locasciulli però ha molto seguito nella Svizzera tedesca e il manager gli suggerì di farne una compilation. Da qui il passo fu breve per trasformare un album privato in un album celebrativo: «Mai avrei pensato di festeggiare quarant’anni di attività. E come farlo se non invitando gli amici di sempre. Qui Locasciulli s’inorgoglisce, rivendicando la propria indipendenza e di non aver mai soggiaciuto alle imposizioni dei direttori artistici e rammenta che proprio al tempo del suo successo maggiore Confusi in un playback (in Piccoli cambiamenti duetta con Ligabue) «la scelta di Ruggeri inizialmente fu ostacolata a favore di Celentano.
«Sono felice di ciò che ho fatto: ho inciso 18 album, ho prodotto Lolli, Haber, ho suonato e accompagnato De Gregori. Ho seguito come direttore musicale artisti eccezionali come Gigliola Cinquetti che qui nessuno si fila, ma che in Giappone è una vera star». Infine Locasciulli non ha mai abbandonato la professione di medico chirurgo, senza mai rimpiangere nulla. Anzi:«sapevo che avrei fatto il medico, nella mia famiglia tutti erano o medici o biologi o veterinari».
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