Il 2017 non è solo l’anno del ritorno di Twin Peaks, 25 anni dopo la fine della seconda stagione della serie di culto di David Lynch, ma segna anche il quarantennale del suo debutto alla regia.
Nel maggio 1977, al Filmex Festival di Los Angeles, veniva infatti proiettato Eraserhead, un film dalla produzione molto travagliata, costato a Lynch cinque anni di lavoro: «C’è una scena – ha raccontato il regista a Chris Rodley in un’intervista del libro Lynch on Lynch – in cui Henry (il protagonista interpretato da Jack Nance, ndr) attraversa l’ingresso, gira la maniglia della porta, e passa attraverso quella porta solo un anno e mezzo dopo!».

Ma nonostante tutti i problemi, l’inquietante storia di una «paternità horror» diventa poco a poco un cult movie del circuito underground e non solo, al punto che – come racconta lo stesso Lynch – tre anni dopo la sua uscita Stanley Kubrick, che stava girando Shining, lo definì il suo film preferito e lo fece vedere a tutto il suo cast per metterlo nel giusto «mood».
In Italia, per celebrare i quarant’anni trascorsi dal suo debutto la Cineteca di Bologna, nell’ambito del progetto per la distribuzione dei classici restaurati Il Cinema Ritrovato, porterà Eraserhead di nuovo nei cinema dal 4 settembre nella versione restaurata in 4K da Criterion con la supervisione dello stesso Lynch.

La leggenda vuole che Kubrick abbia anche chiesto a Lynch in che modo avesse realizzato il bambino mostruoso che nasce alla coppia protagonista del film. Una domanda alla quale, anche nelle numerosissime interviste che ha rilasciato fino a oggi, il regista si è sempre rifiutato di rispondere: «Svelare alcuni segreti comporta alcune volte una perdita peggiore di quella di non sapere».
Tredici anni dopo l’uscita di Eraserhead, sarà proprio Jack Nance (che ha recitato in tutti il film di Lynch fino alla sua prematura scomparsa nel 1996) nei panni del boscaiolo Pete Martell a ritrovare insieme ad altri il cadavere di Laura Palmer nelle prime scene di Twin Peaks. Di quella serie, come di tutta la filmografia di Lynch, esistono decine di interpretazioni: «Mi piace che le persone si facciano una loro opinione sul senso del film – aveva detto Lynch parlando di Eraserhead – ma allo stesso tempo nessuno, che io sappia, ha mai visto il film nel modo in cui lo vedo io».