ExtraTerrestre

Quanto è facile diventare vegani almeno un po’ (e senza tirarsela)

Si tratta di un libro diverso da tutti quelli scritti sull’argomento. A partire dal titolo. E’ facile diventare (un po’ più) vegano. Le parole messe tra parentesi sono di enorme […]

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 19 marzo 2020

Si tratta di un libro diverso da tutti quelli scritti sull’argomento. A partire dal titolo. E’ facile diventare (un po’ più) vegano. Le parole messe tra parentesi sono di enorme importanza e invitano ad abbandonare quell’idea di sacrificio, rigore, intolleranza che spesso viene associata alla scelta vegana.

Anche i peggiori nemici del veganesimo e dei vegani sanno che non si tratta solo di una questione alimentare. Si tratta di una scelta di salute per sé stessi e per l’ambiente, di rispetto ed umanità per la vita animale non umana. Ma per essere coerenti con questi obbiettivi, non è necessario martoriarsi e mortificarsi. E’ quello che ci viene spiegato con semplicità, ironia, ma anche molto rigore scientifico da Silvia Goggi. Medico specializzato in Scienze dell’Alimentazione, coautrice delle linee guida internazionali per la pianificazione delle diete vegetariane, dopo il grande successo di La mia famiglia mangia green ora accompagna passo passo verso una scelta che non solo è auspicabile per il bene di tutti ma che può essere addirittura facile se ci si lascia guidare correttamente. Sì, perché la cosa significativa ed anche insolita del messaggio dell’autrice è che bisogna puntare ad essere «più vegani possibile», lasciandosi margini di flessibilità senza sensi di colpa: un atteggiamento che non indebolisce bensì rafforza una scelta la cui importanza risiede nella sua «struttura» e non nella sua etichetta.
Molte persone ritengono il passaggio a una dieta completamente vegetale una scelta folle, oltre che difficile, soprattutto a causa della montagna di pregiudizi che regnano sull’alimentazione vegana. E’ l’esperienza dell’autrice stessa a farci capire come la cattiva informazione a riguardo sia estesa e pervasiva, negli stessi ambienti medici. Nel primo capitolo Silvia Goggi ci racconta come è diventata vegana: determinata a convincere un’amica incinta a non diventarlo, alla ricerca delle motivazioni, scrutinando pubblicazioni scientifiche in merito scopre quello di cui a lei, medico, nessuno aveva mai parlato, né in ospedale, né all’Università: le diete vegetariane ben pianificate, incluse quelle vegane, sono appropriate per gli individui in tutte le fasi della vita, inclusa la gravidanza, l’allattamento, l’infanzia, l’adolescenza e per gli atleti. A dirlo, l’American Diet Association, una delle massime autorità in materia di alimentazione.

Una volta dato per assodato che un’alimentazione vegana è salutare per tutti, è allora il momento delle domande: dove prendere le proteine? Come fare la spesa? Come organizzare i pasti per adulti e bambini? Quali vantaggi ottengo e come rimedio agli svantaggi? Il libro risponde a tutte, capitolo per capitolo, con molti suggerimenti pratici, come i menù ritagliati per tipologie diverse di persone, dalla lavoratrice metropolitana all’appassionato gourmet, e appunti utili a sfatare miti e banalizzazioni, oltre ad arricchire notevolmente il proprio bagaglio culturale su ambiente, cibo, salute.

Si tratta di una proposta di scelta «calmierata» anche nei comportamenti, nella comunicazione, aspetti che hanno contribuito ad attribuire ai vegani un’immagine caricaturale, di persona noiosa, arrogante, un po’ matta. L’autrice ne è consapevole e per questo l’ultimo capitolo è un simpatico invito a chi vegano (o quasi) lo è già, a «non rendersi antipatico» con atteggiamenti perentori, che finiscono per essere controproducenti. «C’è bisogno di azione, non di perfezione», scrive Silvia Goggi.

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento