Quando la servitù è un atto volontario
"Corpi e sillabe", una scultura di Selim (2002)
Cultura

Quando la servitù è un atto volontario

Pierre Clastres La pubblicazione di alcuni saggi dell’etnografo francese pone al centro della scena il ruolo delle scienze sociali nella realtà contemporanea. Un’analisi a partire dalla ricezione della sua opera da parte di Gilles Deleuze e Felix Guattari
Pubblicato circa 11 anni faEdizione del 6 agosto 2013
«Quanto all’etnografia, Pierre Clastres ha detto tutto, in tutti i casi il meglio per noi». A rivolgere questo complimento all’antropologo francese, a nome suo e di Félix Guattari, è Gilles Deleuze nel corso di una tavola rotonda alla quale parteciparono anche François Châtelet, Roger Dadoun, Serge Leclaire, Maurice Nardeau, Raphaël Prividal, Pierre Rose e Henri Torrubia. L’incontro, organizzato da Nardau, direttore de «La Quinzaine Littéraire», rivista che pubblicherà nel giugno del 1972 il testo completo della seduta, ebbe come scopo quello di far «reagire» le tesi de L’anti-Edipo, appena pubblicato, con quelle delle diverse discipline incarnate nei vari partecipanti. Clastres,...
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