Alias Domenica

Qualcosa di più impalpabile del perdono

Casi storici L'autodifesa di Robert Brasillach, che veste i panni del capro espiatorio, scontando il suo fascismo e l’essersi ritrovato improvvisamente dalla parte degli sconfitti
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 23 marzo 2014
Nel senso comune il nome di Robert Brasillach è tanto il sinonimo di un martire fascista quanto dell’unico scrittore che abbia pagato con la vita il fatto di essere stato un fiancheggiatore dell’estrema destra francese e il caporedattore di uno dei fogli più oltranzisti e certamente il più diffuso dell’Occupazione, per l’appunto «Je suis partout», un settimanale filonazista e rigorosamente antisemita. Da tale stereotipo (perché di questo e di nient’altro si tratta) ne deriva un secondo per cui la condanna a morte di Brasillach sarebbe stata programmata o comunque già implicita nella dinamica di un processo estraneo, nella prassi, alle...
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