E infine lo scorso 10 marzo il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto «concernente l’affidamento in concessione del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale, con l’annesso schema di convenzione». Un’osservazione di metodo: perché non è stato un atto concertato, bensì regalmente octroyé da parte del potere esecutivo? La legge n.220 del dicembre 2015 (la cosiddetta riforma) aveva reintrodotto lo strumento della convenzione, il cui ultimo esemplare fu quello del 1994, definitivamente soppiantato dal contratto di servizio. Dunque, si creerà qualche sovrapposizioni tra le fonti normative, ma stride il fatto che il consiglio di amministrazione di uno...