Alias

Pulcinella, il mito è servito

Book Note Da anni Antonio Sciotti, ricercatore e docente presso il Conservatorio di Benevento, è impegnato in un’indagine sistematica sul repertorio musicale napoletano a partire dalla fine dell’Ottocento setacciando ogni tipo di […]

Pubblicato circa un anno faEdizione del 5 agosto 2023

Da anni Antonio Sciotti, ricercatore e docente presso il Conservatorio di Benevento, è impegnato in un’indagine sistematica sul repertorio musicale napoletano a partire dalla fine dell’Ottocento setacciando ogni tipo di fonti che la pubblicistica e l’aneddotica relative a questo campo di ricerca possano offrire. Un lavoro meticoloso che ha portato l’autore a pubblicare nel 2023 Storia delle canzoni di Pulcinella (1890-1990) (ABE, 44 euro) e Storia delle canzoni dedicate a Ischia (1880-1980) ( ABE, 44 euro) mentre attendiamo di ricevere l’ultimo sulla canzone napoletana in America. Tra reperti fotografici e rare riproduzioni di fogli a stampa i due volumi si interrogano sul mito, sia esso laico (la maschera di Pulcinella) che geografico (la verde isola di Ischia) rispolverando quella antica attitudine alla ricostruzione della storia locale alla quale dobbiamo tanti studi di preziosa etnografia in Italia. In Storia delle canzoni di Pulcinella sono analizzate nella concatenazione di nomi ed eventi decine di canzoni pulcinellesche a partire dal 1891. In tutte si recupera la figura dell’innamorato che dietro la maschera racconta il tradimento dell’amata seguendo così la metamorfosi di Pulcinella da macco e buontempone a voce del popolo, emblema di generosità, esuberanza ma anche di virtuosismo canoro. Addentrandoci nel racconto scopriamo tra le tante curiosità l’esistenza del Pulcinella d’Oro, un festival monotematico nato nel 1962 ad Acerra, luogo d’origine del furbastro biancovestito. Per noi il Pulcinella innamorato del celebre ciclo di affreschi dedicati alla maschera realizzati alla fine del Settecento da Giandomenico Tiepolo nella villa di Zianigo costituisce un suggestivo antecedente. Storia delle canzoni dedicate a Ischia raccoglie un repertorio di circa ottanta brani, tra questi un’ampia silloge intitolata al terribile terremoto di Casamicciola del 1883. Un’altra sezione si concentra sulla produzione del Festival della canzone marinara a partire dal 1957, quando l’isola, messi da parte disastri e guerre diventa sinonimo di vacanza e spensieratezza. Vi si intrecciano le mode del momento come nel brano Ischia rock di Gargiulo e Brengola che piacque ai più giovani fuori dal contesto festivaliero, e temi antichi come l’attacco dei briganti saraceni per rapire la bella Margaretella in Ischia Milleseiciento di Nisa ed Ettore Lombardi, interpretata da Gino Latilla nell’edizione del 1959 presentata da Enzo Tortora.

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento