Puglia, binari senza controllo
Fondi Ue Stanziati anche per il raddoppio della tratta Ruvo-Crovato: Bruxelles non rimborserà
Fondi Ue Stanziati anche per il raddoppio della tratta Ruvo-Crovato: Bruxelles non rimborserà
Quando il premier Renzi e il governatore Emiliano firmeranno il «Patto per la Puglia», le risorse del Fondo europeo di sviluppo regionale serviranno anche al raddoppio dei binari unici di tutte le ferrovie pugliesi e all’installazione immediata del sistema di blocco elettrico su tutti i binari unici finché non verranno raddoppiati.
In caso contrario si ripeteranno altri incidenti come quello del 12 luglio sulla tratta Andria-Corato, gestita dalla Ferrotramviaria Spa. Vediamo i nessi di causa-effetto e cosa possono fare Renzi ed Emiliano. Poiché il binario unico non è stato raddoppiato e il sistema di sicurezza sul tratto Andria-Corato è basato sul “blocco telefonico”, un treno è partito a causa di un errore umano e sono morte 23 persone. La tragedia si sarebbe potuta evitare se il binario unico fosse stato raddoppiato, oppure se sul binario unico fosse stato in funzione l’ormai celebre Scmt (Sistema di controllo marcia treno).
Vediamo schematicamente. Il capostazione chiede per iscritto con un dispaccio via telefono l’autorizzazione alla partenza del treno al capo della stazione successiva; il responsabile della stazione successiva dà il via libera alla partenza del treno sempre con dispaccio via telefono; il capostazione del treno in partenza deve aspettare il nulla osta dal collega della stazione successiva. Ovviamente il sistema del cosiddetto “blocco telefonico” controlla il traffico attraverso sensori sui treni, lungo i binari e nelle stazioni.
Il Scmt, invece, è in grado di controllare il movimento, la velocità e la distanza fra i treni. E proprio a 100 chilometri da Andria c’è un’azienda specializzata in “segnalamento”: si tratta della Mermec di Monopoli, che vende tecnologia e sistemi di controllo come il Scmt, il Ssc (Sistema di supporto alla condotta) e l’Ertms (European Rail Train Management System) a società pubbliche o private che gestiscono linee ferrate in California, Australia, Canada, Corea del Sud e Inghilterra.
La Ferrotramviaria Spa – che gestisce le ferrovie del Nord Barese – ha mai chiesto una consulenza alla Mermec ? Come la Transport for London ha affidato la fornitura dei sistemi di misura della geometria del binario (per misurare l’eventuale usura del binario) alla Mermec, la Ferrotramviaria Spa avrebbe potuto fare altrettanto conla fornitura del sistema di sicurezza basato sul controllo elettrico sul binario unico.
In questi anni la Ferrotramviaria Spa non ha acquistato il Scmt, bensì le belle carrozze Caf dalla Spagna e le Stadler dalla Svizzera. Sarebbe stato opportuno dare la priorità al sistema di sicurezza e non alla bellezza delle carrozze.
Come riportato dal sito del governo Open Coesione, nel ciclo 2007-2013, la Regione Puglia, come soggetto programmatore, all’interno del suo Programma operativo regionale (cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale) ha attribuito alla Ferrotramviaria Spa, come soggetto attuatore, 378 milioni di euro per realizzare 22 progetti.
Tra questi, il più consistente prevedeva 180 milioni per l’adeguamento ferroviario dell’area metropolitana Nord-Barese: al 31 dicembre 2015, data ultima per certificare la spesa, sono stati spesi solo 3,2 milioni.
E dei 180 milioni la quota del fondoe uropeo ammonta a 122,4 milioni, che l’Unione europea non rimborserà all’Italia poiché non ha realizzato il progetto.
Analogamente, un altro dei 22 progetti, stanziava 31,3 milioni proprio per il raddoppio della tratta Ruvo-Corato. Al 31 dicembre 2015, ne sono stati spesi 13,2 milioni. La quota del Fondo europeo ammonta a 21,2 milioni che l’Ue non rimborserà per la stessa ragione.
Le cause dei ritardi nella realizzazione dei progetti con risorse europee sono plurime: la burocrazia regionale, malgrado la Puglia sia la migliore regione del Sud per efficienza nella spesa dei Fondi Ue, non è stata veloce; la Commissione europea ha impiegato due anni e mezzo per approvare il progetto da 180 milioni (lo ha ricordato l’ex assessore Guglielmo Minervini); gli espropri dei terreni siti nei Comuni sui quali si sarebbe dovuto realizzare il raddoppio del binario unico (su cui è avvenuto lo scontro tra i due treni) si sono conclusi solo a fine 2014.
In conclusione ricordiamo che, all’interno dei 378 milioni stanziati per Ferrotramviaria Spa, si sarebbero sicuramente trovati i soldi per installare il Scmt sul binario unico: prima e indipendentemente dal raddoppio del binario.
Il 13 luglio, cioè il giorno successivo all’incidente, Luca Lotti (sottosegretario con delega al Cipe) ha osservato che «per decenni le scelte sono state rinviate… Anche la tragedia è conseguenza di una non scelta». Giusto! Se il presidente del consiglio avesse giudicato insufficiente l’efficienza di Ferrotramviaria Spa, come ente attuatore del Programma operativo regionale con i Fondi europei, avrebbe potuto operare due scelte: chiedere alla Puglia di sostituire Ferrotramviaria Spa con un altro soggetto attuatore che realizzasse i 22 progetti, oppure addirittura sostituire direttamente la Regione Puglia nella programmazione.
L’articolo 12 della legge di conversione del decreto “Sblocca Italia” è chiaro: il presidente del consiglio, in caso di inerzia, ritardo o inadempimento delle amministrazioni responsabili dei programmi cofinanziati dalla Ue può riprogrammare le risorse impegnate attribuendole ad un altro livello di governo. Il presidente esercita i poteri ispettivi e di monitoraggio volti ad accertare il rispetto della tempistica e degli obiettivi dei piani, programmi e interventi finanziati da Bruxelles.
Se accerta inadempimento, inerzia o ritardo nell’attuazione degli interventi, esercita i poteri sostitutivi. Quindi, il presidente Renzi avrebbe potuto sostituire Ferrotramviaria Spa o l’intera Regione Puglia, spendere tutti i soldi dei progetti, e, installare il sistema Scmt sulla tratta Andria-Corato. Sarebbe stato un bell’esempio di “rottamazione”.
Ovviamente è doveroso pensare anche alle scelte della Regione Puglia: il presidente Emiliano, e prima, il presidente Vendola, avrebbero potuto nominare al posto di Ferrotramviaria Spa un altro soggetto attuatore che realizzasse l’adeguamento della ferrovia Nord-Barese, oppure, che installasse il Scmt.
* Esperto Fondi Europei
I consigli di mema
Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento