Lavoro

Psicologi precari a Torino: «Basta concorsi pilotati»

Psicologi precari a Torino: «Basta concorsi pilotati»

Precariato In Piemonte, 593 psicologi attendono in lista di essere assunti nelle Asl, mentre altri 5.500 si arrabattano come possono, la maggior parte dei quali senza alcuna possibilità di un lavoro stabile o corrispondente alla loro qualifica

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 2 aprile 2015

Ricordate «Indovina chi»? Gioco da tavola tra i più gettonati dai bambini degli anni Ottanta e Novanta aveva come scopo quello di indovinare la figurina posseduta dall’avversario, andando per esclusione. Il volto raffigurato nella carta aveva caratteristiche e tratti marcati che dovevano essere scoperti dagli amici. Catapultiamoci, ora, ai giorni nostri, nella vita reale e contemporanea, precisamente nel mondo del lavoro, la figurina che avete in mano incarna il vincitore di un bando o di un concorso, «casualmente» individuato a priori. «È lui Fortunello, il personaggio che ha tutti i requisiti cuciti addosso», dicono provocatoriamente gli psicologi del Cppp – Coordinamento Psicologi Psicoterapeuti Piemontesi, che ieri a Torino, con la Cub Sanità, hanno organizzato un flash mob, dal titolo «Bandi allo sbando», davanti all’Asl To1 di via San Secondo.

Hanno messo in scena una parodia di «Indovina chi» per rappresentare e denunciare lo scandalo dei bandi ad personam, di candidati pro-forma e di richieste di requisiti di dubbio valore scientifico ma efficaci nell’individuare il candidato designato. È una prassi purtroppo consolidata, non solo in sanità, che gli psicologi del Cppp e della Cub hanno voluto portare alla luce. «Di recente all’Asl To1 un concorso è stato vinto da una psicologa consulente figlia del direttore del personale della stessa Asl. Un episodio che è soltanto la punta di un iceberg ben più profondo e radicato nell’intero Paese. Noi non ci rassegniamo a questo stato di cose e rivendichiamo il diritto a procedure di selezione più eque e trasparenti.

In Piemonte, 593 psicologi attendono in lista di essere assunti nelle Asl, mentre altri 5.500 si arrabattano come possono, la maggior parte dei quali senza alcuna possibilità di un lavoro stabile o corrispondente alla loro qualifica». Il caso dell’Asl To1, emerso a febbraio, era stato fortemente stigmatizzato dall’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta , che ha deciso di inviare gli ispettori per verificare l’accaduto. La psicologia nelle Asl vive una condizione difficilissima: «Gli psicologi dipendenti – spiegano gli organizzatori del flash mob – sono ormai una razza in via di estinzione poiché, a causa del blocco del turnover, chi va in pensione o muore non viene sostituito». Nell’Asl To1 sei posti non sono stati sostituiti. La Cub Sanità richiede lo sblocco del turnover come successo per medici e infermieri.

«Si fa fronte all’emergenza – raccontano gli psicologi del Cppp – con incarichi di varia natura: borse di studio, consulenze, convenzionamenti a tempo determinato e più raramente indeterminato, acquisto di attività psicologica tramite cooperative sotto la voce beni e servizi, finanziamenti di progetti vari e convenzioni con enti e associazioni. Ma, a fornire molto del servizio psicologico erogato dalle Asl, sono la grande massa di lavoro gratuito di tirocinanti non retribuiti e la svendita della professione nella forma di volontariato».

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.



I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento