«Psiche» si interroga sull’intreccio inestricabile del naufragio
Cultura

«Psiche» si interroga sull’intreccio inestricabile del naufragio

Riviste Sull'ultimo numero della rivista della Società Psicoanalitica Italiana, artisti, fotografi e scrittori riflettono sul rapporto tra chi osserva da terra e chi è in mare
Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 2 agosto 2019
Assistere da terra al disagio di chi si barcamena in mare può essere piacevole, sosteneva Lucrezio in un celebre passo del suo poema sulla natura. E ciò non perché godiamo della sofferenza altrui, continuava Lucrezio, bensì perché in questa situazione abbiamo l’occasione di apprezzare ciò che normalmente appare scontato: la sicurezza di avere i piedi a terra. NONOSTANTE le giustificazioni di Lucrezio, sembra però rimanere una certa ambiguità sul piacere di chi osserva gli sfortunati al largo. Anche a causa del persistere di tale ambiguità, i suoi versi sul naufragio hanno stimolato interpretazioni e riscritture le più varie. Vi si...
Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi