C’è un luogo nella Bassa padana che lo scorso fine settimana ha catalizzato l’attenzione della comunità teatrale più curiosa, quel triangolo tra Gualtieri, Guastalla e Reggio Emilia, trasformato in palcoscenico espanso da Mario Perrotta, a conclusione del suo triennale «Progetto Ligabue». Autore-attore-regista apprezzato per le sue tirate monologanti sulle emigrazioni in Belgio degli anni 50 – memorabile il suo Italiani cìngali!, sui minatori lacerati dalla tragedia di Marcinelle – Perrotta ha questa volta lavorato su una dimensione corale, riservandosi per sé la scena finale e andando a coinvolgere 180 artisti di diverse discipline, per tre spettacoli che sono stati il...