Pubblicato 9 anni faEdizione del 30 maggio 2015
Mariateresa Surianello, REGGIO EMILIA
C’è un luogo nella Bassa padana che lo scorso fine settimana ha catalizzato l’attenzione della comunità teatrale più curiosa, quel triangolo tra Gualtieri, Guastalla e Reggio Emilia, trasformato in palcoscenico espanso da Mario Perrotta, a conclusione del suo triennale «Progetto Ligabue». Autore-attore-regista apprezzato per le sue tirate monologanti sulle emigrazioni in Belgio degli anni 50 – memorabile il suo Italiani cìngali!, sui minatori lacerati dalla tragedia di Marcinelle – Perrotta ha questa volta lavorato su una dimensione corale, riservandosi per sé la scena finale e andando a coinvolgere 180 artisti di diverse discipline, per tre spettacoli che sono stati il...