L’allievo e il maestro, uno di fronte all’altro. Enrico Letta e Romano Prodi, con il maestro che si sforza maieuticamente di tirare fuori dalla bocca del giovane “qualcosa di sinistra”. Usa le buone, gli affida il ruolo di «federatore» del centrosinistra più M5S. Lo stesso ruolo che lui aveva avuto negli anni Novanta con ex diccì e ex Pci. Se domenica lo aveva bacchettato nello studio Rai di Lucia Annunziata («Il programma del Pd è troppo ristretto, i diritti non bastano»), ieri alla presentazione delle sue memorie a Roma («Strana vita, la mia», editore solferino), Prodi ha usato la carota:...