Procede l’evacuazione dei jihadisti ma a Douma si combatte
Siria Oltre 5mila jihadisti di Faylaq al Rahman e i loro famigliari, usciti tra sabato e domenica da Ghouta Est, sono giunti ieri a Idlib. Jaysh al Islam invece rifiuta l'evacuazione da Douma, la città più importante della regione a ridosso di Damasco
Siria Oltre 5mila jihadisti di Faylaq al Rahman e i loro famigliari, usciti tra sabato e domenica da Ghouta Est, sono giunti ieri a Idlib. Jaysh al Islam invece rifiuta l'evacuazione da Douma, la città più importante della regione a ridosso di Damasco
Oltre 5mila jihadisti di Faylaq al Rahman e i loro famigliari, evacuati tra sabato e domenica dalle città di Arbin, Zamalka, Ain Terma e Hazza, sono giunti ieri nei pressi di Idlib, nel nord della Siria, a bordo di un convoglio di 94 autobus. L’accordo di evacuazione dei miliziani, concluso grazie alla mediazione russa e cominciato giovedì con l’uscita da Harasta degli armati di Ahrar al Sham, va avanti dopo la riconquista da parte delle forze armate siriane del 90% della Ghouta orientale, regione a ridosso di Damasco rimasta per anni nelle mani di gruppi armati “ribelli” sponsorizzati da Arabia saudita, Turchia e altri Paesi. Prosegue inoltre l’evacuazione dei civili rimasti intrappolati per settimane nei combattimenti tra jihadisti ed esercito siriano e sotto i bombardamenti governativi che, secondo i dati non verificabili in modo indipendente diffusi dall’Osservatorio siriano dei diritti umani (legato all’opposizione), avrebbero fatto oltre 1600 morti. Sarebbero 114.000 i civili, riferisce il Centro russo per la riconciliazione delle parti belligeranti, che hanno lasciato Ghouta Est dall’inizio delle “pause umanitarie” volute da Mosca, attraverso i corridoi aperti dalle forze governative.
Non fanno ancora passi in avanti decisivi le trattative in corso per liberare anche la città di Douma, la più grande della regione. I salafiti di Jaysh al Islam, che fanno riferimento diretto a Riyadh, per ora rifiutano di muoversi e cercano di arrendersi a condizioni più vantaggiose rispetto a quelle ottenute da Ahrar al Sham e da Faylaq al Rahman. Ieri perciò la tregua a Ghouta Est è stata rotta da nuovi combattimenti sul confine tra Douma e Harasta e da bombardamenti aerei che non avrebbero fatto vittime civili, stando al portale al Araby al Jadeed. «I negoziati in corso con la Russia puntano a farci rimanere a Douma e non per lasciarla», ha detto il portavoce di Jaysh al Islam, Hamza Bayraqdar, lasciando intendere che il suo gruppo potrebbe continuare a resistere ad oltranza in quello che per anni è stato un suo bastione. Non è escluso che si arrivi a un’intesa che eviti l’evacuazione in cambio della trasformazione del gruppo salafita in una sorta di ”polizia locale” disarmata e del ritorno del pieno controllo governativo su Douma. Ma sono solo voci e la ripresa ieri dei combattimenti indica che Damasco non lascerà a Jaysh al Islam tempo illimitato per accettare un accordo.
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