Cultura

Primo stop alla neutralità della Rete

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Internet Negli Usa una corte di appello boccia il regolamento della Commissione federale sulle comunicazioni.

Pubblicato quasi 11 anni faEdizione del 17 gennaio 2014

Battuta d’arresto per il dispositivo di regole messo a punto dalla «Federal Communications Commission» (Fcc) statunitense sulla cosiddetta net-neutralità, cioè la garanzia che ogni informazione che viaggi su internet debba essere gestita indipendentemente dal contenuto che veicola e dai soldi pagati a chi fornisce la connettività. Il regolamento, chiamato significativamente «Open Internet Order», è stato varato dopo anni di lavori della commissione federale per dirimere le richiese di chi sosteneva e sostiene che ogni dato deve essere trattato alla pari di altri, garantendo così la neutralità della Rete; dall’altra la tesi di molti fornitori di connettività che chiedevano di differenziare la velocità di trasmissione in base a criteri monetari.

I due «fronti» hanno visto contrapposti associazioni dei diritti civili, ma anche molte imprese che hanno il loro «core business» nell’aggregare dati e contenuti (Google, ad esempio), dall’altra agguerrite multinazionali delle telecomunicazioni che puntano ad acquisire clienti disposti a pagare molto di più dei canoni usuali per evitare le attese di risposta su Internet. A fermare il regolamento della Fcc una sentenza della corte di appello del distretto di Columbia, che ha accolto un’istanza di Verizon, che considerava l’equiparazione delle società di telecomunicazioni a società di servizi informativi un «abuso di potere». Secondo le leggi americane, chi fornisce servizi di informazioni non può operare nessuna discriminazione e privilegiare questo o quel cliente. Per Verizon, invece, le società che garantiscono la connettività alla Rete questo sarebbe un «abuso di potere» perché limita la loro attività. I giudici hanno accolto questa tesi. Immediata la reazione delle associazioni dei diritti civili, che hanno chiesto alla Fcc di modificare il regolamento, salvaguardando comunque il principio della net-neutrality.

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