Primo Levi in viaggio tra i cybermondi
Cultura

Primo Levi in viaggio tra i cybermondi

Storie aliene In una mostra, l’attrazione dello scrittore di «La tregua» per la fantascienza. Lo pseudonimo, il mascheramento era stato pensato per attutire lo stridore con i libri precedenti. Nel racconto «A fin di bene», sembra preconizzare internet e proporsi quale antenato di Gibson
Pubblicato quasi 7 anni faEdizione del 13 ottobre 2017
Mai gettare le fascette. Queste strisce di carta dai colori accessi, solitamente gialle o rosse, con cui gli editori avvolgono i loro libri per calamitare lo sguardo con frasi a effetto, a volte roboanti, a volte incongrue, quando non provviste del minimo senso, vengono snobbate dal lettore più raffinato, che spesso infatti le getta all’istante, giudicandole volgari e inutili, scomode anche come segnalibro. Male. Andrebbero sempre conservate, incluse le più assurde e vuote di significato, anzi soprattutto quelle. Non è escluso che il tempo gli renda giustizia; che a distanza di anni non rivelino un’importanza inaspettata. LA FASCETTA con cui...
Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi