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Prima visione ultimi riti

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Il colonnino infame Quel bracciolo da cui scalzare l’avambraccio del vicino con impercettibili quanto secche gomitate...

Pubblicato più di un anno faEdizione del 22 aprile 2023

Il bracciolo da cui scalzare l’avambraccio del vicino con impercettibili quanto secche gomitate, quello che ti sta seduto davanti già alto di suo con una zazzera alta trenta centimetri, quell’altro in fondo alla sala con una tosse che la moglie l’ha buttato fuori di casa… il tutto incluso in un biglietto che costa come un mese di Netflix e due di Mubi. Ma sia come sia io, al grande schermo, non ci rinuncio e su quelli piccoli e piccolissimi gli unici audiovisivi che ci guardo sono i tutorial di Giallo Zafferano.
A pensarla così siamo in tanti, decine e decine in tutta Italia… e allora lunga vita al cinema! Soprattutto quando i titoli in uscita raccontano così bene l’Italia di oggi.

LA COSPIRAZIONE DI CAIRO: cosa c’è dietro la defenestrazione di Massimo Giletti da parte di Urbano Cairo dopo 6 anni e 194 puntate di «Non è l’arena»? La fotografia di Berlusconi con il generale Delfino e il mafioso Graviano che il «pentito» Baiardo voleva esibire in tivvù? Certe presunte trattative con la Rai condotte dal conduttore? La paventata class-action di mariti traditi capitanati da quello dell’eurodeputa PD Alessandra Moretti ancora innamorata del bel Massimo? Niente di tutto ciò, bensì una cospirazione: quella ordita da Enrico Mentana contro un Giletti che alla 7 si credeva ‘sto ca**o.

LELLY E I SUOI FRATELLI: il bel film di Saeed Roustayi non racconta solo l’Iran di oggi ma anche il PD di domani. Lelly ha una famiglia irrrequieta e schiacciata dai debiti allora prova a rilanciare la ditta sciogliendo le correnti, ma scatenerà solo la fronda dei fratelli-coltelli di Base Riformista.

I TRE MOSCATTIERI: lasciato il reparto di terapia intensiva Berlusconi è raggiunto dalla notizia della fuga di Uss nel lettone di Putin che s’è fatto arrivare nella suite del San Raffaele. E commenta: «bravi!» Con chi ce l’ha? Voci di corridoio d’ospedale riferiscono: con Salvini, col suo uomo in Russia Gialuca Savoini e col viceministro Valentini uomo del Cavaliere a Mosca: i tre Moscattieri appunto.

GLI SPIRITOSI DELL’ISOLA: «Matteo ama il Sud così tanto che vuol farci costruire un enorme ponte in una zona altamente sismica»; «e se poi mancano i soldi?… e magari ci pensa lui con quei 49 milioni fatti sparire dalla Lega Nord» e così via. Da quando Salvini s’è messo in testa di fare il ponte sullo stretto, tra gli isolani è tutto un fiorire di battute e battutine.

RIPOSO: questo non ho capito bene se è il titolo di un film o che la sala è chiusa… bè, poco cambia: sempre di Terzo Polo si parla.

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