Nel libro quarto di Gargantua e Pantagruele, François Rabelais immagina che i suoi eroi, in procinto di approdare sull’isola di Messer Gaster (personificazione delle urgenze più impellenti dello stomaco), in un punto non meglio precisato del Mar Glaciale Artico si imbattano in un singolare fenomeno. Sopra la loro nave aleggiano parole sospese che, con il sopraggiungere dell’inverno, si sono congelate al contatto con l’aria, trasformandosi in oggetti muti: «Noi vi discernemmo parole d’azzurro, di nero, parole dorate. Le quali, dopo d’essersi un po’ scaldate nelle nostre mani, fondevano come neve, e allora le sentivamo realmente, ma non le intendevamo, perché...