Presentato a Roma il rapporto Ifad sullo sviluppo rurale
Agricoltura Oltre 500 pagine di analisi su 60 paesi del sud
Agricoltura Oltre 500 pagine di analisi su 60 paesi del sud
E’ stato presentato ieri a Roma il Rapporto sullo sviluppo rurale 2016, realizzato dall’Ifad, un’istituzione finanziaria internazionale e un’agenzia specializzata delle Nazioni unite con sede nella capitale, e dal polo delle Nazioni unite per l’alimentazione e l’agricoltura. L’Ifad investe nelle popolazioni rurali, “mettendole nelle condizioni di ridurre la povertà, aumentare la sicurezza alimentare, migliorare la qualità dell’alimentazione e rafforzare la loro capacità di resilienza”. Dal 1978, ha fornito circa 17,7 miliardi di dollari in donazioni e prestiti a tasso agevolato per finanziare progetti di cui hanno beneficiato circa 459 milioni di persone.
Il Rapporto – oltre 500 pagine di analisi su 60 paesi in via di sviluppo – si propone di fornire alle istituzioni una base su cui fondare le politiche di investimento. Sostiene che “per combattere la fame nel mondo non basta lo sviluppo economico” e che la riduzione della povertà mondiale “passa per la trasformazione delle aree rurali”. Il successo degli interventi – dice Ifad – dipende da fattori quali “occupazione, popolazione giovanile, diritto alla terra, accesso ai servizi finanziari, pari opportunità e ammortizzatori sociali”.
Quanti governi orientano in questo senso le loro politiche? In America latina, uno di questi è lo stato plurinazionale di Bolivia, guidato da Evo Morales, uno dei paesi oggetto dell’analisi. Alla presentazione del Rapporto – illustrato dal presidente Ifad Kanayo F. Nwanze – è stata perciò invitata Elba Viviana Caro Hinojosa, ex ministra per lo Sviluppo boliviano, che ha spiegato i passi compiuti e le sfide ancora da affrontare per uno sviluppo basato sulla giustizia sociale.
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