Politica

Prescrizione, per Conte accordo vicino. «Presto un vertice»

Roma i penalisti concludono la maratona oratoria Caiazza (Ucpi): la realtà è il nemico mortale del populismo giustizialista, ora nessuno può dire che l'istituto serve solo ai potenti senza porsi delle domande

Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 8 dicembre 2019

Per il presidente Conte l’accordo sulla riforma del processo penale, tema che ha infuocato per tutta la scorsa settimana lo scontro fra Pd e 5 stelle, è vicino. «Stiamo lavorando a delle soluzioni tecniche», ha spiegato ieri a margine della conferenza Med Dialoguues 2019, «ci siamo quasi vicini». Ma il ’quasi’ desta qualche sospetto, e anche l’avvertenza che presto servirà un nuovo vertice. La materia non è, a detta di tutte le forze della maggioranza, di quelle su cui può saltare il governo. Ma il passaggio è delicato. E bisognerà aspettare di capire se i 5 stelle accetteranno, nella riforma, di rimettere mano nella sostanza all’abolizione della prescrizione che – ormai sembra acquisito – entrerà in vigore dal primo gennaio prossimo.

Intanto ieri pomeriggio a Roma gli avvocati penalisti hanno concluso la maratona oratoria che ha portato in un gazebo montato a Piazza Cavour, davanti al Palazzo di Giustizia, più di 700 avvocati di tutta Italia a pronunciarsi per 80 ore contro l’abolizione della prescrizione. L’iniziativa ha costretto il Pd a mettere in chiaro il proprio dissenso con il maggior azionista dell’alleanza di governo. «Pensiamo di aver dato un contributo molto significativo nell’accendere l’attenzione della politica e dell’opinione pubblica», spiega il presidente dell’Unione delle Camere penali Gian Domenico Caiazza, «Vedremo nei prossimi giorni cosa accadrà: ma intanto», spiega, «credo che da oggi più nessuno potrà dire che ’la prescrizione salva il culo ai potenti’ senza essere incalzato da obiezioni fino a ieri impensabili che non dovremo più essere noi a porre». «La realtà è il nemico mortale del populismo giustizialista: noi l’abbiamo raccontata, per sei giorni di fila». A proposito di realtà, durante la maratona gli esponenti di Italia viva si sono proclamati pronti a votare l’abolizione della Bonafede in caso di un accordo insufficiente nella maggioranza. «Ora aspettiamo che il Pd, che continua a essere combattuto sul da farsi, sciolga la riserva sulle risposte da dare al ministro della Giustizia Bonafede», è la conclusione del presidente dell’Ucpi.

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