Prescrizione, per Conte accordo vicino. «Presto un vertice»
Roma i penalisti concludono la maratona oratoria Caiazza (Ucpi): la realtà è il nemico mortale del populismo giustizialista, ora nessuno può dire che l'istituto serve solo ai potenti senza porsi delle domande
Roma i penalisti concludono la maratona oratoria Caiazza (Ucpi): la realtà è il nemico mortale del populismo giustizialista, ora nessuno può dire che l'istituto serve solo ai potenti senza porsi delle domande
Per il presidente Conte l’accordo sulla riforma del processo penale, tema che ha infuocato per tutta la scorsa settimana lo scontro fra Pd e 5 stelle, è vicino. «Stiamo lavorando a delle soluzioni tecniche», ha spiegato ieri a margine della conferenza Med Dialoguues 2019, «ci siamo quasi vicini». Ma il ’quasi’ desta qualche sospetto, e anche l’avvertenza che presto servirà un nuovo vertice. La materia non è, a detta di tutte le forze della maggioranza, di quelle su cui può saltare il governo. Ma il passaggio è delicato. E bisognerà aspettare di capire se i 5 stelle accetteranno, nella riforma, di rimettere mano nella sostanza all’abolizione della prescrizione che – ormai sembra acquisito – entrerà in vigore dal primo gennaio prossimo.
Intanto ieri pomeriggio a Roma gli avvocati penalisti hanno concluso la maratona oratoria che ha portato in un gazebo montato a Piazza Cavour, davanti al Palazzo di Giustizia, più di 700 avvocati di tutta Italia a pronunciarsi per 80 ore contro l’abolizione della prescrizione. L’iniziativa ha costretto il Pd a mettere in chiaro il proprio dissenso con il maggior azionista dell’alleanza di governo. «Pensiamo di aver dato un contributo molto significativo nell’accendere l’attenzione della politica e dell’opinione pubblica», spiega il presidente dell’Unione delle Camere penali Gian Domenico Caiazza, «Vedremo nei prossimi giorni cosa accadrà: ma intanto», spiega, «credo che da oggi più nessuno potrà dire che ’la prescrizione salva il culo ai potenti’ senza essere incalzato da obiezioni fino a ieri impensabili che non dovremo più essere noi a porre». «La realtà è il nemico mortale del populismo giustizialista: noi l’abbiamo raccontata, per sei giorni di fila». A proposito di realtà, durante la maratona gli esponenti di Italia viva si sono proclamati pronti a votare l’abolizione della Bonafede in caso di un accordo insufficiente nella maggioranza. «Ora aspettiamo che il Pd, che continua a essere combattuto sul da farsi, sciolga la riserva sulle risposte da dare al ministro della Giustizia Bonafede», è la conclusione del presidente dell’Ucpi.
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