Maestro di ironia, narratore specialmente efficace nella forma breve, Michail Zošcenko ha raccolto un seguito fin dalle sue prime pubblicazioni in forma anonima, che gli valsero l’attenzione di Maksim Gorkij, mentre i critici non di rado gli furono ostili. Una sintesi feroce lo vuole collegato al gruppo dei Fratelli di Serapione, che univa impegno marxista e ricerca formalista: il suo terreno fu, in primo luogo, la cronaca della esistenza urbana in un mondo sovietico sempre più sottoposto a censure e aggressioni dell’autorità in ogni aspetto quotidiano. La sua commedia «Un giorno disgraziato» (edita nell’antico e benemerito Teatro satirico russo, curato...