Tra le più singolari esperienze dell’editoria europea, quella di Caballo de Troya, minuscolo marchio della Penguin Random House (quasi un raffinato capriccio, per un colosso dalla spiccata vocazione commerciale) venne inaugurata quindici anni fa dall’editor, critico e saggista Constantino Bértolo per dare spazio a nuove forme di scrittura. Dopo il pensionamento di Bértolo, nel 2014, con una scelta audace, la selezione dei titoli venne affidata ogni anno a un giovane scrittore, puntando soprattutto sul formato elettronico: il progetto ha fatto da levatrice ad autori ancora sconosciuti, che hanno poi raggiunto un pubblico più vasto. Tra loro, Elvira Navarro (la prima,...