«Non era ancora buio e noi non eravamo granché come ladri. Il metodo di Tully era un modello di temerarietà alla cazzo di cane: apriva il cancelletto, tossiva rumorosamente e camminava fino agli orticelli recintati, poi strappava via una rapa o un po’ di carote. Io intanto ero nell’orto vicino a sradicare un ravanello». Tully e James sono i protagonisti di Effimeri, ultimo libro di Andrew O’Hagan (traduzione di Mario Drago, in uscita il 16 marzo da Bompiani, pp. 320, € 18,00) due giovani Holden di Glasgow: la loro è la storia di una gioventù sfrontata e ribelle, la cui...