Praz-Spagna: genio e monotonia alla fine degli anni venti
Mario Praz nella 'casa della vita'
Alias Domenica

Praz-Spagna: genio e monotonia alla fine degli anni venti

«Penisola pentagonale», un libro di viaggio 'scettico' Pantaurismo, Siglo de Oro, Siviglia, Granada... Con prosa densa e piena di riferimenti, Mario Praz rovescia i luoghi comuni della Spagna romantica e oleografica, verificando tutto quel che ha letto
Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 2 agosto 2015
Nel giro di anni che segna una virata nelle nostre lettere – 1923, La coscienza di Zeno; 1925, Ossi di seppia – già imminente La carne, la morte e il diavolo nella letteratura romantica, capolavoro dirompente per tema e metodo (1930), esce da Alpes, 1928, Penisola pentagonale di Mario Praz, trentaduenne dalla bibliografia che lo segnala, perfino a T.S. Eliot, come illustre anglista, epiteto poi adottato da coloro che, per presunta fama iettatoria, non vorranno pronunciarne il nome. Alpes è l’editore presso cui l’anno dopo, 1929, uscirà Gli indifferenti di Moravia, ventiduenne con alle spalle qualche racconto sparso: è destinato...
Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi